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La posta



Risponde la d.ssa Annarosa Pacini
pedagogista, grafologa, giornalista

Coppia e maturità emozionale: quando un figlio non risolve

Immagine - Coppia e maturità emozionale: quando un figlio non risolve “Salve, ho letto la posta dal titolo ‘Lui vuole un figlio, lei no: ma forse il problema è altrove’. Vorrei dirle una cosa: scusi, ma secondo lei non può esistere una donna che NON sente il desiderio di avere un figlio? Lei parla di:
Un figlio non sarebbe altro che la materializzazione di ciò che vi unisce. Non un peso, non un “impiego di energie”. Un figlio, il vostro. E sì, condivido con te, le cose cambiano. Magari oggi non è il momento, ma domani potrebbe esserlo, chissà. Forse mi chiederei: perché oggi non è il momento?
Credo che sia una visione romantica, superata dai tempi e dalla realtà. Un figlio, oggi, è un impiego di energie notevole, soprattutto per la donna, la cui vita cambia DRASTICAMENTE. E' la donna a "subire" il colpo più forte.
Non l'uomo.
Vogliamo negarlo?
Una donna che magari lavora tutto il giorno, torna a casa stressata solo per andare a riprendere il figlio dai nonni? Insomma, quello che voglio dire è che la società non è più quella di 50 anni fa, oggi l'IMPEGNO per crescere ed educare un figlio è più pesante, così come i COSTI economici (una volta in giovane età il figlio andava a lavorare, oggi se va bene a 40 anni esce di casa).
Non raccontiamoci bugie.
E poi, se una donna NON ha il desiderio e soprattutto RAGIONA CON LA SUA TESTA e capisce che in realtà non basta dire:
Un figlio non sarebbe altro che la materializzazione di ciò che vi unisce.
Perché è una visione sganciata dalla realtà, dove SPESSO un figlio SEPARA anziché unire, e aggiunge stress ad una vita già stressante, dove la donna ne ha TUTTO il peso (è la verità, questa è la società ITALIANA), perché, perché mi domando, il DESIDERIO comunque arriverà?
Mica è detto! Ecco, volevo dirle questo! Saluti, Laura”


Cara Laura, la risposta è contestualizzata, non è generale, ovvero, fa riferimento al caso specifico. Naturalmente, essendo una rubrica giornalistica, non è la sede per approfondimenti di altra natura.
Un figlio desiderato è un arricchimento della vita individuale. Non uno scopo, non un mezzo, non un surrogato. Non è una visione romantica. E’ una visione realistica che parte da una coppia ‘teorica’, in cui i due partner sono persone mature ed in equilibrio emozionale, e decidono di avere un figlio con grande consapevolezza. In questa consapevolezza, c’è anche il sapere che un figlio significa responsabilità, accudimento e molto altro. Che, vissuti con equilibrio, non sono elementi negativi.
Per altre situazioni, per altre coppie, tutto cambia.
In genere, noi rispondiamo a ciò che colpisce la nostra sensibilità. Quindi, tendiamo ad interpretare ciò che leggiamo sulla base dei nostri modelli relazionali ed esperienziali. Infatti, tu hai estrapolato due righe che non rispecchiano il contenuto generale del messaggio, che è ben altro.
Non è una visione sganciata dalla realtà, è una visione che fa riferimento ad ‘una’ realtà. Vi sono donne che non hanno figli e sono felici e realizzate. Non era questa la domanda che si poneva nella lettera. Perché generalizzare?
Tu scrivi
"perché è una visione sganciata dalla realtà, dove SPESSO un figlio SEPARA anziché unire, e aggiunge stress ad una vita già stressante, dove la donna ne ha TUTTO il peso (è la verità, questa è la società ITALIANA), perchè, perché mi domando, il DESIDERIO comunque arriverà?"
Se un figlio separa, è perché nella coppia, a livello relazionale, ci sono già difficoltà non superate o conflittualità non espresse. Se il peso è tutto sulla donna, significa che il rapporto, già prima, è in disequilibrio.
Tu scrivi ancora
"Un figlio, oggi, è un impiego di energie notevole, soprattutto per la donna, la cui vita cambia DRASTICAMENTE. E' la donna a "subire" il colpo più forte. "
Non l'uomo.
dipende. Dalla coppia, dalla relazione, dalla maturità, dal dialogo. Ci sono coppie in cui entrambi i partner fanno del loro meglio. Nel momento in cui occuparsi di un figlio diventa ‘un colpo che si subisce’, è chiaro che non è la scelta giusta.
Non c’è mai una scelta giusta valida per tutti. C’è la scelta migliore per la situazione particolare. Ognuno, nella propria vita, decide per se’. Quindi, è vera la tua visione, come anche altre. Nel mio lavoro di counselor ho a che fare costantemente con le famiglie, con le madri, con i figli, con i padri, con donne e uomini che non hanno figli. Perciò so per esperienza che la realtà è complessa, che le possibilità sono infinite, che ogni persona ha la possibilità di scegliere ciò che è meglio per la propria vita. In quel momento, per quella coppia, un figlio non era la scelta migliore. Ma il problema non era l’avere o non avere un figlio. Era il tipo di relazione, il tipo di amore, il tipo di coppia. Che poi, è la base di ogni relazione, che vi sia o meno il desiderio di avere figli. Perché un amore egoistico, o immaturo, o possessivo, che sappia comprendere il punto di vista del partner, oppure no, che sia disposto a crescere, oppure no, e potrei continuare a lungo, lo è perché quello è lo stato emozionale profondo dell’individuo, in quel momento della sua vita. Che abbia o meno dei figli. Questo significa la frase “forse mi chiederei: perché oggi non è il momento?”.
Perché è una risposta importante per la loro vita.
Grazie per la tua riflessione.
Annarosa

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