Chi ha spento la luce?

La vita sulla Terra è inevitabilmente destinata a scomparire. Al netto delle attività antropiche che condizionano e modificano l’ambiente terrestre, tutto questo avverrà per il Sole, a causa della metamorfosi che la nana gialla subirà.

“All’interno del suo nucleo è presente l’idrogeno, che viene costantemente trasformato in elio attraverso la fusione termonucleare. Questi processi tengono in vita la stella poiché ne sostengono la gravità. Tuttavia, tra circa cinque miliardi di anni il Sole dovrebbe esaurire l’idrogeno racchiuso al suo interno e, venendo meno queste reazioni, inizierà a collassare: contraendosi, il gas interno comincerà a surriscaldarsi, coinvolgendo gli strati attorno al nucleo dove il poco idrogeno rimasto riprenderà la fusione espellendo gli strati esterni”, spiega Alessandro Rossi, primo ricercatore dell’Istituto di fisica applicata (Ifac) del Cnr di Sesto Fiorentino (Fi).

La metamorfosi della principale stella del nostro sistema comincerà così a coinvolgere anche i corpi celesti che le gravitano attorno. “Nella penultima fase della sua vita il Sole si trasformerà in una gigante rossa: una stella molto meno densa nei suoi strati esterni, che diventeranno sempre più volatili e si disperderanno, ma molto più estesa, al punto da fagocitare Mercurio, Venere e la Terra stessa”, chiarisce il ricercatore.

“In realtà, ben prima che la Terra venga inglobata dal Sole, la temperatura aumenterà enormemente per il progressivo approssimarsi dell’atmosfera solare. La vita sul nostro Pianeta cesserà quando i ghiacci si saranno sciolti e tutta l’acqua sarà evaporata. Possiamo immaginare che l’area nella quale sarà presente l’acqua allo stato liquido si sposterà gradualmente in direzione dei pianeti più lontani, man mano che il Sole si gonfierà: si scioglierà il permafrost su Marte e il Pianeta Rosso presumibilmente avrà di nuovo dell’acqua liquida, per un breve periodo. Poi toccherà ai satelliti ghiacciati di Giove, che si fonderanno, poi via via fino a Plutone, che diventerà la zona potenzialmente abitabile. Sarà un processo su scala astronomica relativamente veloce”.

Dopo aver rivoluzionato il proprio sistema planetario, il Sole affronterà la sua ultima fase. “In mancanza di idrogeno, le fusioni termonucleari vedranno coinvolto l’elio precedentemente prodotto ma, vista la massa troppo piccola, senza un fenomeno esplosivo. La stella non avrà una fine eclatante come accade per una supernova o per un buco nero. Sarebbe servita una massa 10 volte più grande nel caso della prima, e di 20 volte maggiore per il secondo. Si creeranno elementi più pesanti e si esaurirà anche l’elio: collassando nuovamente subirà l’ultima e definitiva trasformazione, diventando così una nana bianca” conclude il ricercatore del Cnr-Ifac.

fonte: Almanacco Della Scienza, Cnr