La Valeriana: cosa è, a che cosa serve

Pianta originaria dell’Europa e dell’Asia settentrionale e occidentale, in Italia è diffusa su tutto il territorio nazionale, più rara però al sud, da 0 a 2400 metri di altitudine. La parte utilizzata è rappresentata dal rizoma (fusto sotterraneo) e dalle radici. La raccolta si fa in autunno o all’inizio della primavera, scegliendo piante di almeno 2-3 anni.
Proprietà e indicazioni

La sua azione principale si effettua sul sistema nervoso, con un’azione sedativa efficace e priva o quasi di effetti collaterali. L’azione benefica della valeriana si esplica anche sulle ripercussioni psicosomatiche causate dalla tensione nervosa che vanno a colpire gli apparati gastrointestinale e cardiocircolatorio; il sonno facilitato dalla valeriana è fisiologico e riparatore. Quindi i preparati a base di valeriana sono indicati nei casi di ansia e nervosismo, anche accompagnati da depressione (in questo ultimo caso si associa molto bene all’iperico), angosce notturne con insonnia, stati d’ansia accompagnati da tachicardia, vertigini, crampi dolorosi dello stomaco e dell’intestino causati da tensione nervosa, nelle cefalee nervose e da stress, nell’ipertensione arteriosa a carattere psicosomatico, utile anche nelle vampate e nelle turbe della menopausa.

La medicina popolare utilizza il decotto della radice fresca a scopo antinevralgico e antiecchimotico per lenire i dolori articolari e i traumi muscolari. Le preparazioni a base di valeriana non vanno assunte per lunghi periodi ma a cicli di 2-3 settimane se necessario ripetuti nel tempo a intervalli regolari.

Principali preparazioni ed uso
Decotto. Bollire per 10 minuti gr. 15 di radici di valeriana in 1 litro di acqua bollente, colare e berne 2-3 tazze al giorno. Volendo alternativamente si può fare l’infusione fredda: 15 gr in 1 litro di acqua fredda, si lascia in macerazione tutta la notte e se ne assumono sempre 2-3 tazze al giorno. In queste due preparazioni il gusto non troppo gradevole della valeriana può essere corretto con l’aggiunta di un pizzico di radice di liquirizia e di semi di anice.
Preparazioni molto comode ed efficaci sono anche la tintura e l’estratto fluido per le cui dosi è bene farsi dare le indicazioni a seconda delle esigenze personali.
A cura di Michele Stellini – Erboristeria dr. Stellini

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