Rompere l’identificazione col bambino emozionale
Krishnananda
Traduzione: Prafulla Giuseppe Carnaghi
Collana: Universale Economica Oriente
Pagine: 224 Prezzo: Euro 8,5
Come trasformare i nostri vecchi modelli di comportamento negativi per portare amore e gioia nella nostra vita. Il seguito ideale di “A tu per tu con la paura”.
Il libro
Esplorare le ferite del bambino interiore e comprendere quanto queste condizionano la nostra vita e la nostra possibilità di essere felici costituisce solo un primo passo nella conoscenza di sé. Occorre anche rendersi conto che con quelle ferite abbiamo finito per identificarci: noi pensiamo di essere quel “bambino emozionale” che costituisce un’esperienza di sé piena di paura, vergogna, sfiducia e fatta di comportamenti compulsivi, che è dentro di noi e sfugge però al nostro controllo e alla nostra coscienza. Il secondo passo consiste dunque nel capire che non siamo questo bambino ferito, poiché questa autoimmagine negativa non è che il risultato di un potente condizionamento proveniente dal passato.
È proprio il cambiamento della percezione di sé che può cambiare anche la vita: per usare una metafora, se ci siamo sempre identificati con il brutto anatroccolo serve la consapevolezza di ciò e la presa di distanza dall’immagine che ci siamo fatti di noi per sentirci finalmente cigni. L’identificazione con il bambino emozionale è profonda, poiché è iniziata quando si stava formando il concetto di sé, e influisce in modo determinante sulle nostre esistenze tramite ripetizione degli stessi schemi di comportamento, assuefazione a un dato atteggiamento, riproporsi di certi incidenti o malattie, continuo sabotaggio della propria vita, rassegnazione o scoraggiamento.
Ecco allora che, proseguendo nel cammino di ricerca interiore iniziato sotto il suo maestro spirituale Osho e basandosi sull’esperienza personale e quale conduttore di gruppi, Krishnananda mostra come sia possibile osservando in noi il bambino emozionale liberarci poco alla volta dal suo controllo, dalla sua influenza e dalla paura che ancora suscita in noi.
A tu per tu con la paura
Un percorso d’amore attraverso le relazioni dalla co-dipendenza alla libertà
Krishnananda
Traduzione: Shanti Vittorio Zotti
Collana: Universale Economica Oriente
Pagine: 288 Prezzo: Euro 8,5
L’analisi comportamentale, tra eredità psicoanalitica occidentale e nuovi apporti orientali. Una guida che cerca di unire analisi e meditazione.
Il libro
La co-dipendenza, come la definisce Osho, è la tendenza a occuparsi di qualcun altro al punto di trascurare se stessi. In sintesi, significa ricercare felicità e realizzazione, che si pensa di non potersi dare da soli, attraverso la manipolazione degli altri. La persona co-dipendente concentra le proprie attenzioni su fattori esterni per alleviare l’ansia e le sensazioni dolorose interiori. Cerca di rendere felice chi le sta attorno e, quando non ci riesce, si sente sminuita e vive la cosa come un fallimento personale. Generalmente sono persone che nascondono le proprie emozioni, per poi esplodere in momenti inopportuni. Oppure sono persone che tendono a reagire in modo esagerato, manifestando, ad esempio, panico e angoscia invece della normale paura o ansia.
Queste persone vivono nella falsa convinzione di poter annullare i sentimenti negativi che provano semplicemente “dando di più”, oppure ottenendo l’approvazione di coloro che svolgono un ruolo significativo nella loro vita. In tal modo attribuiscono agli altri la responsabilità della loro felicità. Spesso le persone co-dipendenti appaiono gentili e disponibili, ma tendono a controllare e manipolare chi le circonda, per avere l’approvazione che ritengono necessaria a star bene, oppure ignorano le proprie emozioni di paura, dolore, rabbia, vergogna. Il libro, partendo dall’esperienza diretta e personale dell’autore, suggerisce un metodo per uscire da questa condizione (che sembra riguardare la maggioranza di uomini e donne occidentali, magari dopo una perdita o un insuccesso): si può guarire da sensi di vergogna e colpa con esercizi di consapevolezza combinati al lavoro sull’energia e a meditazioni guidate, e rigenerare così l’immagine negativa che abbiamo di noi stessi. Il fine non è tanto quello di cambiare o sistemare le cose, quanto di osservare il bambino emozionale che è in noi e capire che esiste la possibilità di scegliere.