La trappola dei fondi pensione

Paolo Andruccioli
Collana: Nuova Serie Feltrinelli
Pagine: 164 – Prezzo: Euro 8,5

L’infinita questione del ritocco dei rendimenti pensionistici nasconde l’intento di costruire un’ideologia di un capitalismo popolare, alla portata tutti. Questo libro entra nel merito della questione.

Il libro
Di fatto due riforme generali del sistema previdenziale italiano (riforma Amato e riforma Dini) hanno già modificato il sistema della previdenza pubblica, abbassandone progressivamente il grado di copertura, cioè il cosiddetto “tasso di sostituzione”, ovvero il rapporto tra la pensione e l’ultima retribuzione. Per la maggior parte delle scuole di pensiero, la previdenza complementare (“il secondo pilastro”) è diventata dunque una necessità piuttosto che una scelta libera del lavoratore “previdente”, un modello importato dai paesi anglosassoni dove la pensione pubblica non esiste da decenni (o meglio è ridotta a un assegno sociale minimo) e dove la previdenza è affidata a un complesso sistema di risparmio individuale finanziario. Sono tre le domande che guidano il libro. Quali rischi corrono – anche alla luce degli scandali finanziari tipo Enron – i lavoratori che affidano i propri soldi alle Borse? E, seconda domanda, è davvero inevitabile il ricorso al modello anglosassone dei fondi pensione? Una terza domanda, conseguente, riguarda la reale possibilità di controllare l’operato dei gestori dei fondi previdenziali.
Per cercare di rispondere in modo più chiaro possibile a questi interrogativi dev’essere sviluppata un’analisi critica dell’ideologia che sta alla base della “privatizzazione” delle pensioni. Che cosa si racconta in proposito? Come vengono venduti e pubblicizzati i prodotti previdenziali finanziari? L’intento è duplice: da una parte, analizzare – attraverso il racconto diretto dei protagonisti – il mondo dei fondi pensione e le difficoltà che si affrontano soprattutto nei momenti di crollo dei rendimenti. Dall’altra, raccontare “l’immaginario” del guadagno finanziario, attraverso interviste dirette ai principali gestori degli attuali fondi pensione (“chiusi” e “aperti”), a docenti, a esperti del settore e investitori.

RAPPORTO 2004 SU SALUTE E GLOBALIZZAZIONE
Osservatorio italiano sulla salute globale
Cura: Eduardo Missoni
Collana: Fuori collana (Feltrinelli)
Pagine: 276 – Prezzo: Euro 16
In libreria dal 4 marzo 2004

Le crescenti disuguaglianze tra il Nord e il Sud del mondo. Il rapporto tra mercato e sanità. Il governo globale della sanità tra crisi dell’Oms e affermarsi del settore privato. Gli aiuti internazionali tra continue emergenze e mancato sviluppo. L’evoluzione dei diversi sistemi sanitari.

Il libro
Questo primo rapporto, realizzato con il contributo dei membri dell’Osservatorio, tra i massimi esperti italiani nelle materie trattate, e di collaboratori esterni tra i più qualificati, intende offrire una prima panoramica sullo stato di salute della popolazione mondiale in relazione al variare del contesto politico, economico e sociale, nel più ampio processo di globalizzazione. L’opera si divide in tre parti. La prima analizza l’evoluzione più recente della salute sotto il profilo etico e del diritto, fotografando il modificarsi dello stato di salute della popolazione mondiale sotto il profilo epidemiologico. La seconda affronta gli aspetti economici e politici (in particolare la trasformazione dei sistemi sanitari come effetto del pensiero neoliberista), e il ruolo crescente delle politiche commerciali del wto nel determinare le politiche sanitarie (quelle inerenti ai farmaci e alla loro accessibilità). La terza parte, infine, fa il punto sull’agenda politica per lo sviluppo, segnata dal susseguirsi di vertici internazionali e dall’affermarsi di nuove figure con la costituzione, anche a livello globale, del modello di “partnership pubblico-privato” che vede affiancati organizzazioni delle Nazioni Unite, governi nazionali e compagnie internazionali. In quest’ambito, attenzione particolare viene data all’indirizzo e alla pratica della cooperazione italiana nel contesto sanitario internazionale e con i paesi in via di sviluppo. L’obiettivo del Rapporto è di fornire un solido supporto tecnico al dibattito in atto nei più diversi ambienti, da quelli nelle sedi istituzionali a quelli delle associazioni e dei movimenti sensibili ai temi della globalizzazione, nonché alla didattica in ambito universitario.
L’Osservatorio italiano di salute globale si è costituito a Bologna il 12 gennaio 2002. Ne fanno parte: Giovanni Berlinguer, Maurizio Bonati, Adriano Cattaneo, Sunil Deepak, Nicoletta Dentico, Gavino Maciocco, Eduardo Missoni, Marco Pedrazzi, Sofia Quinterno Romero, Angelo Stefanini, Giorgio Tamburini, Gianni Rognoni.