Sport fai da te? Ahi ahi ahi…

Spesso per arrivare in forma alla prova costume la dieta non basta e molti si dedicano all’esercizio fisico ‘fai da te’. Ma attenzione, può essere pericoloso

“L’attività fisica”, spiega Lorenza Pratali, dell’Istituto di fisiologia clinica (Ifc) del Cnr di Pisa, “ha effetti positivi per la salute solo se aerobica, di moderata entità ed eseguita in maniera continuativa. In tal modo, associando anche una riduzione dell’introito calorico, si riesce a ridurre il peso corporeo. Lo sport intenso e svolto per un tempo limitato può, invece, avere conseguenze negative a livello cardiovascolare, osteo-articolare e muscolare”.
E i rischi possono essere anche maggiori. “L’incidenza di morte improvvisa durante l’esercizio fisico è di uno ogni 15.000-18.000 soggetti maschi sani. Per quelli di età inferiore ai 30 anni il rischio è più raro e spesso associato a patologie cardiache, quali cardiomiopatia ipertrofica, sindrome di Marfan o patologie valvolari coronariche”, precisa Pratali. “Nei soggetti di età superiore si evidenzia un incremento degli episodi soprattutto in presenza di aterosclerosi coronarica e abitudini sedentarie protratte (qui il rischio è 56 volte maggiore)”.
Per questo ‘L’American college of sport medicine’ raccomanda a tutti gli uomini over 40 e alle donne ultracinquantacinquenni, con fattori di rischio correlati all’aumento di incidenza di malattia coronarica (fumo, ipertensione, diabete, ipercolesterolemia), di effettuare un elettrocardiogramma da sforzo prima di sottoporsi ad attività intensa o a sport competitivi. “I benefici sono legati invece a movimenti di tipo prevalentemente aerobico, come camminare a passo veloce per circa 40 minuti al giorno, andare in bicicletta o nuotare. Negli ultimi dieci anni studi clinici hanno ulteriormente avvalorato il ruolo fondamentale dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento delle principali patologie croniche,in particolare quelle cardiovascolari, il diabete mellito, la depressione e il cancro della mammella e del colon”. Per le persone anziane le attività di resistenza devono essere più moderate, ma anche discipline come il Tai Chi (nato in Cina come tecnica di combattimento, oggi conosciuto soprattutto come ginnastica e tecnica di medicina preventiva) mantengono intatte le capacità funzionali, prevenendo cadute e conseguenti fratture.
Quali, dunque, le dosi raccomandate? “Il Consensus statement della British association of sport and exercise science”, specifica Pratali, “ha individuato tre differenti sottogruppi il cui livello di attività fisica è in relazione al grado di allenamento: tutti gli adulti sani tra 18 e 65 anni dovrebbero effettuare almeno 150 minuti di attività aerobica di moderata intensità o 75 minuti di attività intensa ogni settimana; i principianti, adulti sani che effettuano poca o nessuna attività, dovrebbero incrementare il tempo di camminata di 10 minuti ogni due giorni per diverse settimane, prima lentamente poi con maggiore vigore; soggetti allenati da almeno 6 mesi dovrebbero effettuare più di 300 minuti di attività aerobica moderata o 150 minuti di attività intensa, programmando anche allenamenti di resistenza ad alta intensità 1 o 2 volte a settimana, senza eccedere”.
Le dosi indicate comportano una serie di benefici per la salute, quali la riduzione dei valori della pressione arteriosa, dei lipidi (grassi) nel sangue, degli indici di infiammazione, della sensibilità all’insulina e dei deficit cognitivi, oltre a un correlato consumo calorico stimato in base al peso: 150 minuti di attività aerobica moderata a settimana o 75 di attività intensa porta al consumo di 800-1.200 calorie.
(Fonte: Almanacco della scienza, CNR)
Per saperne di più: Consiglio Nazionale delle Ricerche