Benedetto Croce
Soliloquio
Un’antologia capace di farci vivere dall’interno l’ininterrotto dialogo che Croce ha intrattenuto con sé stesso.
Piccola Biblioteca Adelphi (2022, pp. 123)
€ 12,00; in libreria dal 14 ottobre
«L’idea di raccogliere queste pagine autobiografiche di Benedetto Croce non avrebbe probabilmente incontrato la sua approvazione. Si era rassegnato ad autorizzare un volume antologico dei suoi scritti, propostogli con insistenza da Raffaele Mattioli, considerando, del resto, con preoccupazione “che, appena morto, si sarebbe fatto antologie delle mie cose Dio sa con quale criterio”. Tutti i riferimenti autobiografici da lui forniti e variamente sparsi nelle sue opere risultano infatti sempre legati alla origine e sostanza di ciascuna di esse. Considerava inoltre con rigore che la biografia degli individui non può procedere, se non valutando l’opera loro, fosse la scrittura o l’attività civile e politica, come aveva mostrato nella sua vasta produzione storiografica e letteraria. Anche quando, nel 1915, scrisse un compiuto profilo autobiografico, intitolandolo Contributo alla critica di me stesso, volle fornire soprattutto una valutazione del percorso lungo il quale era maturato il suo pensiero.
«La breve raccolta che pubblichiamo fu approntata da Giuseppe Galasso per Toni Servillo, il quale, nel 2016, centocinquantenario della nascita di Benedetto Croce, lesse numerosi di questi brani in una memorabile serata al teatro Bellini di Napoli. Grande conoscitore del pensiero di Croce, come provano, tra l’altro, le prefazioni alle sue opere pubblicate dalla casa editrice Adelphi, Galasso aveva approfondito tutta l’opera crociana, compresi i sei volumi dei Taccuini di lavoro e i numerosi carteggi già pubblicati con i più diversi corrispondenti. Ben consapevole della diffidenza di Croce verso le frammentarie raccolte di cose sue, si era preoccupato di procedere ad una ricostruzione autobiografica in cui le vicende della vita fossero strettamente legate all’opera di pensiero, civile e politica. Una sintesi felice, che consente pienamente il titolo di Soliloquio».
Piero Craveri
Fonte: Adelphi Edizione