Ilvo Diamanti
Collana: Serie Bianca
Pagine: 160 Prezzo: Euro 13
Da “Auguri” a “Ultrà”, passando per “Bene comune”, “Esuli”, “Figli”, “Natale”, “Professori”, “Ronde” e tanto altro ancora, Ilvo Diamanti ci fornisce altrettante “bussole” per orientarci nel difficile tempo presente e in un’Italia che spesso non sappiamo più capire. Un sillabario originalissimo, ironico e dolente, per guardarci allo specchio e riflettere su cosa siamo diventati.
Il libro
“La rotonda. La rotatoria. Pochi oggetti sono in grado di raffigurare la meccanica sociale in modo altrettanto efficace delle rotonde. Dove i pedoni non hanno diritto di cittadinanza. Dove i ciclisti possono circolare solo a loro rischio e pericolo. Dove devi farti coraggio ed entrare nel gorgo. Prenderti i tuoi rischi. Sgommando e tamponando, se necessario. Difficile trovare una metafora migliore per rappresentare una società che assiste, senza reagire, alla scomparsa del suo territorio e, insieme, delle relazioni fra persone.
Una società dove le regole si interpretano a proprio piacimento, a proprio vantaggio. Dove le persone se ne stanno sempre più sole o in piccoli gruppi di familiari e amici, racchiuse in nicchie, come le automobili, che le allontanano dagli altri e le rendono più aggressive. Non è la ‘società liquida’ di cui parla Bauman. Questa è la ‘società rotonda’. O forse: rotatoria.” Benvenuti nella “società rotatoria”! Benvenuti nel mondo in cui è morto ogni “bene comune”, dove la stagnazione demografica dura ormai da decenni e negli ultimi anni l’economia non marcia troppo bene. Dove perfino il paesaggio è mutato sotto i nostri occhi in tempi tanto rapidi e in modo tanto profondo che non ce ne siamo nemmeno accorti.
È la società che dovrebbe fare corpo contro la crisi, e che invece mostra sempre più evidenti i segni di legami personali e territoriali ogni giorno più deboli.
Con ironia, leggerezza e profondità, Ilvo Diamanti la racconta attraverso le voci del suo originalissimo sillabario del tempo presente: una galleria di istantanee, riflessioni, epifanie, che meglio di qualsiasi trattato sociologico fissano sulla pagina i tic, i riti, le piccole e grandi follie della nostra vita quotidiana, individuale e collettiva.