Il risarcimento spetta al condominio – L’Avvocato risponde

Il risarcimento spetta al condominio
“In data 12/09/19… consegnato coop Edilizia dalla ditta appaltatrice ai singoli condomini. Il mese di novembre 19…, ho avuto problemi di infiltrazioni, al tetto. Oggi in causa in quanto i condomini hanno ritenuto responsabile la ditta appaltatrice. Ad ottobre 19… ho avuto danni per rottura colonna montante, il condominio deliberato a maggioranza risarcimento danni. Successivamente richiesto nuova convocazione, e a maggioranza deliberato che era di pertinenza cooperativa. Mese di giugno 20…, un condomino ha avuto gli stessi problemi di infiltrazione, e deliberato come condominio il risarcimento. Per cui chiedo: per la rottura della colonna montante deve pagare il condominio. Per il deliberato del 06/20.. è competenza della cooperativa (dato che l’azienda dovrebbe essere responsabile per 10 anni). Come fare opposizione ai sensi di quale legge”. C.

Se la colonna è condominiale sicuramente il condominio deve provvedere al risarcimento dei danni procurati per poi rivalersi, nel caso in cui vengano accertati difetti di costruzioni, verso il costruttore. Le consiglio di iniziare una causa verso il condominio.

Eredità e divisione dei beni
“Egregio dott. Festelli, approfitto della sua disponibilità per avere un’informazione: mio padre è deceduto un anno fa e vorrei sapere come verranno divisi in percentuale i suoi beni tra mia madre e noi figli. Le faccio presente che siamo sei figli e che tali beni erano in comunione con mia madre. La ringrazio anticipatamente e le faccio i miei complimenti per l’utilissima sua rubrica”. Catia

Se i coniugi erano in comunione dei beni la metà del patrimonio è di proprietà della madre. La restante metà va divisa per 1/3 alla madre e 2/3 ai figli.

Non si scherza con il videopoker
“Gentile avvocato, sono un gestore di un piccolo bar di provincia: tre anni fa mi sono visto confiscare 2 videopoker senza che esistessero ancora leggi chiare che ne prescrivessero l’uso (sia chiaro che le vincite non sono mai state pagate in soldi, bensì in consumazioni); a tre anni da questo sequestro e vari processi mi è giunta una lettera in cui risultavo imputato per i seguenti articoli:
– 110 c.p., 110, commi 3°,4°,9°, T.U.L.P.S. (R.D. 18/06/1931 n. 773)
– 110, 718, comma 1°, c.p.
a cui si rimanda un ammenda di 2.475.000 lire.
Per evitare inutili trascinamenti giuridici mi sono deciso a pagare l’intera somma, ma il mio principale problema sta nel fatto che ho sentito dire che, avendo pagato l’ammenda, il mio comune di appartenenza dovrà far chiudere il mio locale per un mese; è vera questa notizia e se sì per quale motivo?”
 Bernardino

Il problema è molto serio, non capisco sinceramente perché non si è rivolto subito ad un avvocato. Se il decreto penale che lei ha ricevuto le contesta anche la violazione dell’articolo 110 TULPS esiste la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della licenza da 1 a 3 mesi ed in caso di recidiva la revoca della licenza. Le consiglio di opporre il decreto penale cercando immediatamente un buon avvocato penalista. Non perda tempo.

I permessi per installare una rete ombreggiante
“Devo applicare, alla recinzione già esistente tra la mia proprietà e una strada comunale, una rete ombreggiante al 90% e alta 2 metri, per difendere la mia privacy dal passaggio delle persone. Vorrei saper se ci sono particolari restrizioni o se devo avere delle autorizzazioni prima della messa in opera della stessa”. Giancarlo

La rete deve essere installata ad almeno 5 metri dal confine. Inoltre occorre verificare il regolamento comunale perché molti comuni prevedono limiti d’altezza. Prima dell’installazione va chiesta l’autorizzazione all’Ufficio tecnico del comune.

Enel: questione di contratto
“Possiedo un’attività artigianale compreso lo stabile e il terreno circostante. Quando ho comprato il tutto circa 20 anni fa sul terreno esisteva una cabina elettrica tutt’oggi funzionante. Attualmente questa cabina, che per noi non è mai stata necessaria, è diventata un peso ed è inutile. Abbiamo fatto domanda all’Enel per sapere se fosse stato loro interesse comprarla, dal momento che hanno allacciato da 2 anni una nuova linea ,ma loro ci hanno risposto che non è di loro interesse, e per togliere le loro apparecchiature dalla parte superiore della cabina vogliono da noi un pagamento anticipato di lire 8 milioni circa (tale cifra comprende togliere dette apparecchiature e lo spostare le loro linee su di un palo che passerebbe nella nostra proprietà). Attualmente la mia attività sta per chiudere e la frazione dove e’ posta viene divisa tra altre 2 attività già esistenti che possiedono attualmente entrambe il loro contatore con relativo contratto. Al momento della cessazione della mia attività e della definitiva vendita del terreno la cabina diventa totalmente inutile e di nessuno. Quando ho posto la domanda all’Enel loro mi hanno risposto che la suddetta somma deve essere corrisposta da me anche dopo la chiusura dell’attività o da chi compra il posto anche se non tiene la cabina ma ha già il suo contatore. La mia domanda e’: possono richiedere tale somma in queste condizioni anche se serve a piazzare su di un palo le loro attrezzature ? e se sì ,da chi possono pretendere la somma?” Leonardo

Non posso fornire un parere completo perché dovrei innanzitutto vedere il contratto che vi lega all’Enel, con il quale il proprietario ha concesso il terreno per l’installazione della cabina (o se vi è stato esproprio per P.U.). Per quanto riguarda le tariffe dell’Enel può rivolgere la sua domanda all’Authority per l’energia.

A cura dell’avv. Marco Festelli

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