Abramo Lincoln notoriamente viene raffigurato nella memoria storica come un uomo calmo e riflessivo. Ma forse non tutti sanno che alcuni anni prima di diventare Presidente degli Stati Uniti, il suo temperamento era ben diverso, costituito da frequenti scatti di ira, in cui dava prova di saper esprimere una furia intensa e incontrollata.
Una nuova ricerca pubblicata nell’ultimo numero di “Perspectives in Biology and Medicine” ci spiega il motivo di quegli sfoghi, attribuendoli alle pillole che Lincoln assumeva per curare la depressione. Nel diciannovesimo secolo la cosiddetta “blue mass”, massa blu, era una comune pillola antidepressiva, tra i cui costituenti era compresa una notevole quantità di mercurio.
Sarebbe stato proprio il mercurio, secondo i ricercatori, a procurare i frequenti sbalzi d’umore. Per scoprire come agisse effettivamente la pillola blu, gli studiosi hanno cercato di riprodurne un campione, basandosi su una ricetta dell’epoca. Oltre al mercurio, gli altri ingredienti erano: radici di liquirizia, acqua di rose, miele, zucchero e petali di rosa. Gli scienziati hanno mescolato gli ingredienti usando un antico mortaio ed un pestello, facendone poi delle pillole, che, sempre secondo la ricetta, dovevano essere assunte due o tre volte al giorno. Gli scienziati hanno scoperto che due pillole giornaliere di “blue mass” rilasciano nello stomaco una quantità di vapore di mercurio 40 volte superiore a quanto ritenuto sicuro dagli attuali standard di sicurezza.
Dunque Lincoln soffriva di vero e proprio avvelenamento da mercurio, e ciò spiegherebbe anche i suoi sintomi neurologici: insonnia, tremiti, attacchi di rabbia. Fortunatamente, Lincoln nel 1861 decise di sospendere la cura; dopo poco tempo gli attacchi sparirono ed oggi il “padre della patria” viene ricordato per il suo self-control e per la sua grande compostezza di fronte alle avversità. E se avesse continuato a prendere le pillole? Chissà, forse la storia d’America sarebbe stata diversa…