A sostenere questa ipotesi sono i ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del clima del Cnr (Isac-Cnr) di Bologna, dell’Università di Galway e del Centro Comune di Ricerca di Ispra della Commissione Europea, in uno studio pubblicato sulla rivista “Nature”.
Una sorgente naturale di particelle di aerosol prodotta dagli oceani potrebbe contribuire, attraverso la formazione di foschie e nubi stratiformi, a ridurre il riscaldamento globale provocato dai gas serra. Un team di ricercatori coordinati da Maria Cristina Facchini dell’Isac-Cnr di Bologna e da Colin O’Dowd dell’Università Irlandese di Galway ha scoperto un nuovo meccanismo di regolazione naturale del clima legato al ciclo stagionale del fitoplancton marino.
Secondo la ricerca pubblicata sulla Rivista “Nature” del 7 ottobre 2004, durante la fioritura del plancton marino le particelle di aerosol, immesse nell’atmosfera dall’esplosione delle bollicine di aria prodotte dal moto ondoso degli oceani (spray marino) sono composte soprattutto di materiale organico e non di sale marino (cioè materiale inorganico), come fino ad ora si pensava.
“Questa nuova ricerca dimostra che l’aumento di materiale organico, con proprietà tensioattive, scoperto nelle particelle atmosferiche, ha lo stesso ciclo stagionale della fioritura di fitoplancton marino osservabile da immagini satellitari” – spiega Maria Cristina Facchini.
La nuova sorgente di materiale organico, aumentando la disponibilità di particelle di aerosol e quindi di nuclei di condensazione di nubi, influenza il clima del pianeta. “L’inclusione di questa sorgente di aerosol nei modelli climatici – conclude la ricercatrice – può avere un impatto importante nelle future predizioni della risposta del nostro pianeta al riscaldamento globale indotto dall’uomo”.