Offerte Black Friday: si può trovare di meglio

Mediaworld, Euronics, Unieuro e Amazon: Altroconsumo ha monitorato i prezzi dei principali siti di e-commerce scoprendo che non sempre le elevate percentuali di sconto presentate sono reali.

Ecco i consigli degli esperti per non avere spiacevoli sorprese
Febbre da Black Friday: una ricorrenza nata negli Stati Uniti, sempre più amata e attesa anche dai consumatori italiani. In questo periodo è possibile usufruire di una serie di sconti eccezionali su prodotti delle più svariate categorie merceologiche. Dai negozi di elettronica, tra i primi ad aver proposto offerte imperdibili in questa giornata, a quelli di abbigliamento fino addirittura ai supermercati, il Black Friday dilaga sia nei punti vendita tradizionali che nel settore dell’e-commerce. E sono proprio i negozi online che per primi hanno adottato la strategia di distribuire le offerte lungo l’intera settimana che precede il Black Friday oppure di far partire le offerte dal giovedì precedente e di farle terminare il lunedì successivo, durante il cosiddetto Cyber Monday, giornata riservata alle offerte hi tech.

 Ma le offerte in circolazione sono davvero così convenienti?
Altroconsumo ha monitorato i prezzi dei principali e-commerce scoprendo che in realtà nella maggior parte dei casi il prezzo con cui vengono messi a confronto i prezzi Black Friday è quello di listino del prodotto al momento del lancio e quindi quasi sempre superiore a quello praticato dal sito stesso nelle settimane precedenti; questo allo scopo di renderlo più attraente ed appetibile ai potenziali acquirenti. Le percentuali di sconto possono quindi risultare esagerate. Inoltre, l’Organizzazione dei consumatori ha riscontrato che non sempre le offerte sono imperdibili come sembra: in alcuni casi sarebbe bastato un attento monitoraggio dei prezzi per trovare offerte simili anche nel corso dell’anno.

 Il monitoraggio prezzi Altroconsumo: vere offerte o “specchietto per le allodole”?
Per quanto riguarda Mediaworld, dal monitoraggio dei prezzi emerge che, complessivamente, i prezzi Black Friday sono più bassi mediamente dei prezzi praticati nelle settimane precedenti del 19,3% e mediamente superiori al minimo di mercato del 1,8%.

Anche Euronics quest’anno ha fatto partire le offerte Black Friday con un giorno d’anticipo, offerte che si concluderanno anche in questo caso il 2 dicembre, il “Cyber Monday”. Nel complesso, i prezzi BF praticati da Euronics sono mediamente superiori al minimo di mercato del 7,1%.

Per quanto riguarda Unieuro le offerte BF sono mediamente inferiori del 9,7% rispetto ai prezzi praticati dal sito nelle settimane precedenti e mediamente più costose del 5,2% rispetto ai prezzi minimi di mercato.

 Il «caso » Amazon
Per quanto riguarda Amazon, tutte le offerte analizzate sono mediamente più economiche rispetto al prezzo praticato in precedenza del 25,4%. Si può notare che a differenza degli altri Big Player dell’e-commerce, Amazon sta – di anno in anno – concentrando sempre più le promozioni su categorie merceologiche differenti rispetto a quelle degli altri competitor: sono infatti quasi del tutto assenti offerte nei settori dei grandi elettrodomestici, delle Tv, dei tablet e degli smartphone.

I consigli degli esperti Altroconsumo
Sconti e offerte «eccezionali» fanno gola a tutti ma attenzione ai prezzi troppo bassi rispetto ai prezzi di listino: meglio verificare su altri siti, in qualche caso potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. Non sottovalutare l’aspetto del sito: testi tradotti male o scritti solo in inglese potrebbero essere frutto di traduzioni automatiche quindi meglio diffidare. Attenzione anche all’identità del professionista che deve essere individuabile in maniera chiara, sono sintomi di affidabilità la presenza del numero di partita Iva, numero di telefono fisso, indirizzo fisico e ulteriori dati utili per contattare l’azienda. Chi non rende disponibili queste informazioni probabilmente non vuole essere rintracciabile e ha qualcosa da nascondere.

Studio “Pulse of the online shopper”, condotto all’inizio del 2019 sulla base di un sondaggio effettuato da PwC su oltre 18.000 acquirenti online in tutto il mondo

Identikit dell’e-shopper italiano: attento, paziente e risoluto
Ma quando si tratta di acquisti online come si comportano gli italiani? Innanzitutto non si fermano all’apparenza: il 94%[1] ricerca informazioni sui prodotti prima di acquistarli. Il prezzo rimane il fattore principale e determinante – 89% dei casi – della scelta finale. Sono in tanti (98%) coloro che acquistano su marketplace. Per quanto riguarda le spedizioni, nel 33% dei casi gli italiani preferiscono la spedizione gratuita anche se i tempi di transito sono più lunghi.

Dallo studio emerge che l’e-shopper italiano è risoluto: non si accontenta facilmente e vuole sentirsi libero di poter tornare sui suoi passi se qualcosa va storto. Per il 71% infatti il reso influisce sul fatto di continuare ad acquistare da un retailer. Quasi un quarto dei consumatori italiani partecipa a più di cinque programmi fedeltà. Tra le motivazioni di adesione: la spedizione gratuita, gli sconti riservati ai soci e i punti fedeltà.

 La recensione a volte guida l’acquisto, ma può essere fake
Altroconsumo, insieme ad altre associazioni di consumatori europee ha analizzato tre piattaforme: Amazon (siti locali belga/francese, italiano, spagnolo), TripAdvisor e Booking (in aggiunta anche la versione portoghese) per scoprire se effettivamente ci sono recensioni che potrebbero essere false e guidare quindi in maniera truffaldina le scelte dei consumatori. L’analisi, condotta con strumenti informatici, ha riguardato una serie di aspetti come la lunghezza delle recensioni, la presenza di frasi ricorrenti, il concentrarsi di un numero elevato di recensioni in un periodo relativamente breve di tempo e la quantità di recensioni di uno stesso autore. Nel caso di Amazon sono stati analizzati 22.718 prodotti e quasi 2 milioni di recensioni in totale ed è emerso che l’8,38% dei prodotti ha recensioni sospette. Un dato che scende al 6,20% nel caso di TripAdvisor (oltre 8mila hotel analizzati e quasi 2 milioni di recensioni). Ancora più bassa, solo il 2,10%, la percentuale di recensioni sospette riscontrate su Booking (quasi 3 milioni di recensioni analizzate e quasi 16 mila hotel).

 Alla luce di questi risultati, Altroconsumo ha fatto presente alle piattaforme in questione la presenza di prodotti e hotel i cui voti potrebbero essere alterati da recensioni fake, suggerendo di escludere i venditori che provano ad ottenere giudizi falsi.
Fonte: Altroconsumo