Giulia Carcasi
Collana: Super Universale Economica
Pagine: 246 Prezzo: Euro 10
Hanno diciotto anni. Ultimo anno di liceo. Si chiamano Alice e Carlo. A lei piace lui perché non posa ed è meravigliosamente imbranato. A lui piace lei perché è misteriosa e sa il fatto suo. Ma per arrivare all’amore ci vuole tempo. E bisogna imparare a crescere. Un romanzo. Due storie. La storia dal punto di vista di Alice. La storia dal punto di vista di Carlo. Un libro a due facce. A due sessi. A due voci. Per un amore solo. Di questo libro Erri De Luca ha detto: “Una storia d’amore converge da due lati opposti: la ragazza va a bersaglio.”
Il libro
Carlo e Alice sono compagni di scuola: stessa classe, stessi professori e, a volte, lo stesso banco. Nei cinque anni che hanno passato assieme hanno condiviso una silenziosa amicizia, fatta di sguardi e sorrisi. Carlo è “naturalmente” imbranato, senza modelli da incarnare, senza maschere. Alice si sente diversa, non omologata, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice. Entrambi si consumano pensando all’amore ma hanno un cuore ancora poco addestrato e – come vuole l’adolescenza – “sbagliano”. Lei con Giorgio, misterioso e intrigante. Lui con Ludovica, la classica ragazza “bella e facile”. Non solo. Altri eventi – familiari e scolastici – congiurano perché entrambi passino un periodo di crisi e smarrimento. Per ritrovarsi e imparare ad amarsi Carlo e Alice dovranno attraversare la porta stretta di una nuova, difficile maturità. Insieme.
Ma le stelle quante sono è un romanzo senza peli sulla lingua, schietto, diretto, una freccia che va dritta al bersaglio. È quasi una partita di ping-pong sentimentale. Di sicura immedesimazione. Racconta sentimenti senza cadere mai nella trappola della banalità e dietro ai due protagonisti lascia emergere un mondo (e una generazione) assolutamente credibile con tanto di sms, bottiglie di acqua minerale appresso, professori schierati politicamente, voglia di essere ascoltati e impennate di sguardi autonomi sulla vita, sugli adulti, sull’ingiustizia.
Last but not least, il libro a due facce (da una parte il racconto di Alice, dall’altra quello di Carlo) è tutt’altro che un artificio: quando la storia ricomincia dall’altra parte è davvero un’altra storia.