Licopene? No, grazie!

Il Licopene è il pigmento responsabile del colore rosso dei pomodori. Si tratta di un carotenoide presente anche in altri vegetali e alghe marine. Importante e utile è la sua presenza nell’alimentazione, in particolare per le proprietà antiossidanti e protettive per gli epiteli e per l’endotelio a livello dell’apparato cardiovascolare. Negli ultimi anni è stato spesso presentato come un pigmento dalle miracolose proprietà curative per il cancro prostatico, alimentate più dalla speranza che dalla certezza, originate in particolare da alcuni lavori epidemiologici (Mills, 1989; Norrish, 2000; Giovannucci, 2005).

Una meta-analisi di studi osservazionali (Etminan, 2004), 11 studi caso-controllo e 10 studi di coorte, mostra che il licopene può giocare un ruolo nella prevenzione del cancro prostatico, ma modesto. I dati non consentono di consigliare un’integrazione dietetica allo scopo di prevenire questa patologia. Risultati dubbi o decisamente negativi sono emersi anche da successivi e più recenti trial clinici, molti di fase I e II. In uno studio caso-controllo (Peters, 2007) gli Autori non hanno trovato alcuna correlazione tra licopene e cancro prostatico, mentre hanno dimostrato come il beta-carotene sia associato ad un aumento del rischio di cancro prostatico aggressivo. Nessuna efficacia è stata dimostrata nella terapia del cancro prostatico con 30 mg/die di licopene in uno studio di fase II condotto presso la Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) (Jatoi, 2007). Un trial prospettico di fase I e II (Clark, 2006) ha mostrato come dosi crescenti di licopene (da 15 a 90 mg/die) non abbiano ridotto il livello di PSA in pazienti con recidiva, mentre nel 37% di loro vi è stato un aumento. Infine, un recente studio prospettico condotto dal National Cancer Institute di Bethesda (USA) (Kirsh, 2007) dimostra come il licopene non protegga dal cancro prostatico. Lo studio è stato condotto seguendo per oltri 4 anni oltre 29.000 maschi, di cui 1338 affetti da cancro prostatico. Paradossalmente un’elevata assunzione di multivitaminici si associa a un aumento del rischio di cancro prostatico aggressivo (Lawson, 2007).
Per i pazienti affetti da tumore della prostata si sconsigliano quindi alte dosi di supplementi vitaminici, mentre rimane il saggio consiglio di avere un’alimentazione ricca e variata in frutta e verdura che garantisce un insieme di pigmenti ad attività protettiva contro lo sviluppo del cancro, dall’aglio ai cavoli, dai frutti di bosco ai pomodori, come dimostra una recente revisione della letteratura ad opera di ricercatori dell’Università di Hong Kong (Chan, 2008). La fitoterapia poi potrà consentire al medico un intervento mirato con piante medicinali ad hoc, come già sperimentato nel clinical trials.
Dr. Fabio Firenzuoli
UO Medicina Naturale, Ospedale S.Giuseppe, Empoli