Libri: la molla e il cellulare

Come fa il nostro cellulare a sapere sempre dove siamo? E perché non sprofondiamo nel pavimento?

“Papà, vorrei fare l’inventore, ma ormai hanno inventato tutto!” disse un giorno a suo padre un bambino che si chiamava Federico. Anzi, che si chiama Federico. Per la precisione, Federico Faggin, noto per essere l’inventore del microchip e del touchscreen. Si vede che proprio tutto non avevano ancora inventato…

Federico è, a tutti gli effetti, un inventore: cioè, non ha scoperto nulla, ma ha montato insieme pezzi già esistenti per ottenere un oggetto nuovo, che prima non esisteva, capace di fare cose che non si erano mai viste.

Una scoperta, invece, è la descrizione di qualcosa che c’era già oppure è collegare due fenomeni apparentemente molto distanti. L’elettricità c’era già prima che Alessandro Volta facesse i suoi esperimenti e la gravità esisteva anche prima che a Newton cadesse una mela in testa.

Scoperta e invenzione sono cose differenti e, per cercare di capire in che rapporto stanno, partiremo da un oggetto che tutti usiamo molto ma che conosciamo molto poco… Esatto, il cellulare.

Gli autori

Marco Malvaldi, chimico e scrittore, ha esordito nella narrativa nel 2007 con il giallo La briscola in cinque, il primo della fortunata serie del BarLume, da cui, a partire dal 2013, è stata tratta una serie televisiva dal titolo I delitti del BarLume. Nelle nostre edizioni ha pubblicato L’architetto dell’invisibile ovvero come pensa un chimico (2017) e La direzione del pensiero (2020).

Samantha Bruzzone ha frequentato fra il 1992 ed il 2009 il dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa, fino a conseguire il dottorato di ricerca e dove è stata poi assegnista. In seguito ha lavorato presso il dipartimento di Ingegneria della stessa università. Da molti anni è consulente di Marco Malvaldi nella stesura dei suoi libri.

Scopri il libro: La molla e il cellulare

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