Da una ricerca di etnomedicina nelle scuole di Empoli, una sorpresa, l’uso delle erbe per rituali “scaccia paura”.
Si è appena conclusa la ricerca di etnomedicina promossa e condotta dal Centro di Medicina Naturale dell’Ospedale S. Giuseppe in alcune scuole superiori di Empoli.
I dai dati preliminari disponibili forniscono già alcune indicazioni particolarmente significative: dai 140 questionari distribuiti abbiamo avuto 75 risposte.
E numerose sono risultate le erbe utilizzate a livello domestico, dalla Rosa canina alla Bardana, dalla Ruta al Tarassaco, dalla Parietaria alla Borragine, alla Gramigna, ma sul podio delle prime tre classificate: la Malva al primo posto (utilizzata per qualunque tipo di infiammazione!), il Finocchio al secondo posto (ovviamente per disturbi digestivi) e … l’Erba della paura terza classificata!
Conoscete questa pianta? Gode di grande popolarità in Toscana, usata non per incutere paura, non come amuleto contro streghe, diavoli e serpenti, bensì per curare un bambino o un adulto che abbia subito uno spavento, o un trauma emotivo! Bene, direte voi! E come si assume? in infuso, in decotto, oppure si mangia in insalata …? Ebbene, niente di tutto questo! Da che mondo è mondo, ed oggi pure lo possiamo riconfermare, l’ erba della paura si utilizza per fare “lavare” colui il quale abbia subito uno spavento … e con l’acqua, se diventa visibilmente “sporca” se ne va la paura …
Non sono antichi ricordi del tempo che fu, è una realtà curiosa forse, quanto attuale, probabilmente neppure tanto locale, che interessa certo anche gli antropologi. Dalla nos tra indagine risulta inoltre che, in assoluto al primo posto tra le pratiche popolari, prima ancora delle erbe, stanno le segnature e la recitazione di formule o preghiere rituali.
I dati, interessanti da molti punti di vista, saranno ora oggetto di studio e di analisi approfondite con gli esperti di etnomedicina.
(Fabio Firenzuoli)
Per saperne di più: il Centro di Medicina Naturale dell’ Ospedale di Empoli