Laura Formenti testimonial per l’Aborto Sicuro

“The impossible pill”: la missione (ancora troppo) difficile per l’aborto farmacologico.  L’attrice comica testimonial della campagna promossa da Medici del Mondo per fotografare la situazione in Italia e denunciare le difficoltà di accesso alla pillola abortiva: un diritto umano ancora troppo spesso ignorato.  “Abbiamo per te una missione impossibile: trovare la pillola RU486”. Inizia così, con una richiesta alla 007, il viaggio della comica Laura Formenti per “The Impossible Pill”, la campagna di informazione e sensibilizzazione promossa da Medici del Mondo. È il racconto – ironico – del percorso a ostacoli (e contro il tempo) che ogni donna deve affrontare se decide di abortire, lanciato in occasione della “Giornata Internazionale per l’Aborto Sicuro”.

La rete internazionale di medici, impegnata a garantire l’accesso alla salute, fotografa la situazione italiana attraverso il nuovo rapporto “Aborto farmacologico in Italia: tra ritardi, opposizioni e linee guida internazionali” denunciando ancora forti disuguaglianze nell’accesso alle pratiche abortive attraverso dati, interviste e testimonianze di personale sanitario, attiviste e pazienti raccolte in tutta Italia.

Se l’aborto è un diritto che in Italia è garantito dalla legge 194 del 1978, spesso nella pratica si trasforma in una corsa a ostacoli e contro il tempo.

Nel nostro Paese, infatti, sebbene l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) sia una prestazione compresa nei LEA – ovvero nell’elenco di prestazioni e servizi essenziali che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini -, poco più della metà delle strutture ospedaliere la effettua, e la pillola abortiva (RU486) continua a essere considerata un farmaco rischioso, nonostante in Europa si utilizzi da oltre 30 anni e dal 2006 l’OMS la consideri un farmaco essenziale per la salute riproduttiva. Va detto che sono presenti anche pratiche all’avanguardia come la Regione Lazio, che ha introdotto nel regime ambulatoriale la procedura at home secondo le linee guida internazionali, o come l’Emilia-Romagna che ha iniziato a distribuire la RU486 nei consultori.

Laura Formenti che già aveva affrontato il tema nella prima puntata (link in fondo all’articolo) del suo podcast Humor Nero insieme alla psicologa Federica Di Martino, fondatrice della community IVGstobenissimo, nel video della campagna attraversa il Belpaese, dalla Sicilia al Monte Bianco, per dimostrare e denunciare quanto l’Italia sia colpevolmente distante dalle direttive dell’OMS. Si inizia a Palermo con l’associazione Maghweb, poi ad Ancona con il movimento femminista Non Una di Meno, quindi a Bologna con le attiviste di Mujeres Libres, e a Torino con Tullia Todros, l’ex Primaria del reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Sant’Anna. Si aggiunge qualche “extra”, come l’intervista social alla psicologa e attivista Federica di Martino che nel 2019 ha lanciato il gruppo “IVG, ho abortito e sto benissimo!” per diffondere una comunicazione corretta, superare “la retorica dell’interruzione volontaria di gravidanza come esperienza esclusivamente drammatica” e uscire dallo stigma della vergogna.

Tappa dopo tappa, incontro dopo incontro, emergono le difficoltà a contattare i consultori e a reperire informazioni sull’aborto farmacologico e sull’iter per accedervi, il problema della controinformazione scientifica, il nodo dell’obiezione di coscienza e dei tempi troppo lunghi per ottenere un appuntamento che mal si adattano alle 9 (in alcune regioni ancora 7) settimane permesse dalla legge, fino allo stigma sociale sull’interruzione di gravidanza e alla solitudine in cui spesso si ritrovano le donne che decidono di abortire.

Alla fine, Laura arriva sulla cima del Monte Bianco, uno dei luoghi più inaccessibili del Paese, e, con Elisa Visconti, Direttrice di Medici del Mondo Italia, scopre che nel resto d’Europa, e anche in alcuni Paesi africani, accedere alla RU486 non è così difficile come in Italia, dove l’aborto è troppo spesso caricato di una valenza religiosa, politica e morale. Ma, finalmente, eccola lì: la pillola abortiva RU486 è all’interno di una teca trasparente, incastonata nel ghiacciaio della cima più alta d’Italia. Un’immagine forte, simbolo di protesta e della necessità di portare avanti una battaglia che è soprattutto di civiltà, perché l’aborto è un diritto umano che va garantito e difeso.

Sono onorata di essere la testimonial di questa prima coraggiosa campagna di Medici Del Mondo”: Afferma Laura Formenti. Il viaggio attraverso l’Italia che ho affrontato mi ha dimostrato quanto sia importante parlare di questo argomento, anche attraverso gli strumenti dell’ironia. La possibilità di scelta delle donne dovrebbe essere garantita e sostenuta nel nostro paese anche in termini pratici”.

I NUMERI. 45 anni dopo la sua entrata in vigore, la legge 194 fatica ancora a trovare applicazione a causa delle forti frammentazioni nell’offerta di strutture e personale medico. Secondo i dati del Ministero della Salute, aggregati e risalenti al 2020, i consultori familiari che effettuano counselling per l’IVG e rilasciano certificati sono il 69,9% del totale, mentre le strutture con reparto di ostetricia e ginecologia che effettuano IVG sono il 63,8%. Inoltre, è obiettore di coscienza il 36,2% del personale non medico, il 44,6% degli anestesisti e il 64,6% dei ginecologi, con picchi dell’84,5% nella provincia autonoma di Bolzano, 83,8% in Abruzzo e 82,8% in Molise. Non solo: come ha rilevato la ricerca “Mai dati” dell’Associazione Luca Coscioni, in 22 ospedali (e quattro consultori) italiani la percentuale di obiettori di coscienza tra il personale sanitario è del 100%, mentre in 72 è tra l’80 e il 100%.

Le discrepanze nell’accesso al servizio diventano ancora più evidenti rispetto all’aborto con metodo farmacologico, che si basa sull’assunzione di due pillole: il mifepristone (conosciuto come RU486) e, 48 ore dopo, il misoprostolo, della categoria delle prostaglandine. Si tratta di un metodo poco invasivo che la stessa OMS ha definito una procedura sicura e raccomandata per le interruzioni di gravidanza. Eppure, l’Italia è ancora molto in ritardo: la pillola abortiva è arrivata solo nel 2009 e negli anni sempre più persone l’hanno preferita al metodo chirurgico, passando dallo 0,7% nel 2010, al 20,8% nel 2018, fino al 31,9% nel 2020. Numeri però ben lontani dagli altri Paesi europei: in Francia (dove la RU486 è stata introdotta già nel 1988) e in Inghilterra (nel 1990) gli aborti farmacologici sono oltre il 70% del totale (la percentuale supera il 90% nel Nord Europa), con la possibilità di somministrazione fino alla nona settimana di gravidanza e in regime di day hospital – possibilità che in Italia è stata introdotta solo nel 2020 con l’aggiornamento, da parte del Ministero della Salute, delle “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza”.

«Il viaggio raccontato in “The Impossible Pill” e i numeri e le testimonianze raccolte nel nostro nuovo rapporto fotografano un’Italia che procede in ordine sparso rispetto all’aborto farmacologico, con alcune buone prassi, molte differenze territoriali e diverse scelte locali che sembrano dettate più da motivazioni politiche o ideologiche che da evidenze scientifiche. Per Medici del Mondo promuovere e difendere l’accesso alla salute non significa solo fornire cure e assistenza, ma anche sostenere il cambiamento sociale e aiutare le persone a realizzarlo, perché le disuguaglianze nell’accesso alle cure, anche quelle abortive, non fanno altro che riflettere e amplificare le disuguaglianze sociali e di genere – spiega Elisa Visconti, Direttrice di Medici del Mondo Italia. L’IVG è indiscutibilmente una questione di diritto: di diritti umani, di diritto alla salute, di diritto all’autodeterminazione, per poter decidere se e quando diventare madre. E riguarda anche il diritto di scegliere quale procedura – chirurgica o farmacologica, ospedalizzata o autogestita – sia più rispondente alle proprie necessità”.

La “Giornata Internazionale per l’Aborto Sicuro”, si è tenuta, in tutto il mondo, il 28 settembre 2023.

Biografia Laura Formenti

Laura Formenti è una delle più conosciute stand up comedian italiane. Style del Corriere ha definito la sua comicità “un mix di battute intelligenti e allo stesso tempo divertenti”. Nata a San Martino Siccomario, un piccolo paese in provincia di Pavia, a 27 anni scopre la sua vocazione. Trasferitasi a Milano, sbarca  come presenza fissa su Comedy Central-Sky (“Natural Born Comedian”, “Stand up comedy”, “Fish and chips”, “ Comedy Central News”) e lavora in programmi come Colorado e Domenica 5, fino a collaborare con Serena Dandini. Nel 2021 esplode sul web e in tv con la performance di Italia’s got Talent “Io se fossi un uomo” che le vale la finale. Nel 2022 diventa virale il suo monologo per Le Iene su Italia 1, e gira tutta Italia con il nuovo spettacolo di stand up comedy: “Tranquilli, poi vi spiego”. Sui social è seguita da centinaia di migliaia di follower.

Chi è Medici del Mondo.

Medici del Mondo (MdM) è una rete internazionale impegnata a garantire l’accesso alla salute alle persone più vulnerabili, denunciare le ingiustizie di cui sono vittime e promuovere il cambiamento sociale. Oggi promuove circa 400 progetti in oltre 70 Paesi del mondo, così come attività di advocacy sia a livello europeo che internazionale. Nel 2020 nasce MdM Italia che, tra le varie aree di intervento, si occupa di salute sessuale e riproduttiva e ribadisce con forza che l’aborto è un diritto umano e un pilastro fondamentale dell’uguaglianza di genere. MdM ritiene che l’aborto libero e sicuro sia un’emergenza di salute pubblica, considerando che ogni anno 39.000 donne muoiono a causa di interruzioni di gravidanza realizzate in condizioni non sicure. Per questo MdM si impegna a fare pressione presso le istituzioni per ottenere una completa depenalizzazione dell’aborto.

Clicca qui per ascoltare la prima puntata del suo podcast

Sito: www.theimpossiblepill.it

Clicca per guardare il video promo della camapagna

Clicca qui per ascoltare la puntata del podcast Humor Nero “IVG e sto benissimo con Federica Di Martino”

Il sito di Laura Formenti