Un vaccino per prevenire e curare le malattie autoimmuni come l’artride reumatoide e il morbo di Crohn. E’ la scoperta a cui è giunto un team internazionale di ricercatori guidato dall’Istituto di tecnologie biomediche del Cnr di Pisa.
Un vaccino per battere sclerosi multipla e artrite reumatoide. Ma anche lupus, morbo di Crohn e malattie infiammatorie croniche intestinali. In sintesi un vaccino in grado di prevenire e curare le malattie autoimmuni, tra cui anche forme di diabete e tiroiditi. E’ la scoperta a cui è giunto un team internazionale di ricercatori in cui l’Istituto di tecnologie biomediche del Cnr, unità di Pisa, ricopre un ruolo di primo piano. I risultati dello studio, interamente svolto in Italia (in particolare a L’Aquila, ma anche a Pisa, Chieti, Milano, Siena e Roma) sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista americana Proceedings of the national academy of science.
La patologia autoimmune è causata dalla esagerata attività di una proteina, la interleuchina 18 (IL-18) che, mentre in condizioni normali è importantissima nel regolare la corretta attività immunitaria, quando viene prodotta a livelli altissimi provoca una stimolazione abnorme delle reazioni immunitarie, che finiscono per distruggere l’organismo stesso. “Abbiamo vaccinato animali malati contro la IL-18, in modo che il sistema immunitario reagisse contro la proteina e di conseguenza ne limitasse l’attività nociva”, spiega Diana Boraschi, ricercatrice dell’Istituto di tecnologie biomediche del Cnr e ideatrice dello studio.
“Il vaccino consta di una iniezione intramuscolo di dna con il gene nella forma inattiva della IL-18 che, una volta introdotto nell’organismo, sintetizza la proteina che ha causato la immediata e forte reazione immunitaria dell’organismo stesso e neutralizza in maniera efficace l’eccesso di interleuchina 18 presente nell’organismo dell’animale malato. In questo modo”, prosegue la ricercatrice, “abbiamo verificato che non solo tutti i parametri alterati sono rientrati nella norma, ma sono anche praticamente scomparsi i danni renali, causa della morte prematura degli animali malati. Di conseguenza gli animali vaccinati vivono molto più a lungo di quelli non vaccinati”. Le malattie autoimmuni sono estremamente diffuse, a decorso progressivo, e colpiscono persone di tutte le età (solo di lupus, l’incidenza è di 1 su 2mila, con un nuovo malato all’anno ogni 16mila persone), provocando danni cui si può far fronte limitatamente con drastiche terapie immunosoppressive, che però rendono il paziente incapace di reagire in caso di infezioni. La nuova strategia di vaccinazione di marchio anche italiano apre quindi la strada a una nuova efficace possibilità di cura per queste malattie.