La retinopatia diabetica è la prima causa di cecità nel mondo

I risultati di uno studio fondamentale sulla retinopatia diabetica potrebbero condurre a migliorati programmi di screening e terapie per i diabetici.

Eli Lilly and Company (NYSE: LLY) ha annunciato i risultati di fondamentale importanza ottenuti dall’analisi di dati di una precedente ricerca. I dati in oggetto aumentano la comprensione delle motivazioni della perdita della vista dovuta a retinopatia diabetica, una complicanza microvascolare dovuta al diabete che colpisce circa 50 milioni di persone in tutto il mondo. I dati presentati in occasione del 40degrees Meeting Annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD) hanno evidenziato una fase critica nella progressione dell’edema maculare diabetico, una manifestazione della retinopatia diabetica, e hanno suggerito che una terapia tempestiva potrebbe minimizzare la perdita della vista nei pazienti affetti da diabete. La retinopatia diabetica, con la neuropatia diabetica (danneggiamento dei nervi) e la nefropatia diabetica (danneggiamento dei reni), è una delle tre complicanze microvascolari causate dal diabete. La retinopatia diabetica, compreso l’edema maculare diabetico, è dovuta al danneggiamento dei piccoli vasi sanguigni presenti negli occhi. Questa affezione è la prima causa di cecità a livello mondiale nella popolazione adulta attiva e può portare a una progressiva perdita della vista molto prima di giungere alla totale cecità. “I casi di diabete continuano a crescere in tutto il mondo, così come la prevalenza di affezioni oculari legate al diabete, fra le quali l’edema maculare diabetico. A dispetto dell’introduzione di migliori terapie specifiche per il diabete, circa il 10 per cento dei pazienti è colpito da grave perdita della vista entro 15 anni dalla diagnosi e il 2 per cento diventa cieco” ha affermato il dott. Louis Vignati, direttore medico di Eli Lilly and Company.

Edema maculare diabetico
L’edema maculare diabetico si può presentare in qualunque stadio della retinopatia diabetica. E’ causato da una infiltrazione di fluido proveniente dai vasi sanguigni della retina ormai danneggiati. La macula è una zona in prossimità del centro della retina responsabile dell’attività visiva durante il giorno. Detta attività visiva è particolarmente compromessa in caso di gonfiori nel centro della macula stessa. I dati presentati al EASD analizzano la capacità visiva in pazienti in diversi stadi di edema maculare diabetico per meglio comprendere come la distanza dell’infiltrazione dal centro della macula possa avere un’influenza sulla perdita della vista. I risultati suggeriscono che i pazienti presentino un maggiore rischio di perdere la vista quando l’edema maculare diabetico progredisce verso il centro della macula. La diagnosi precoce attraverso un miglior screening dei pazienti e la messa a punto di terapie che inibiscano la progressione verso il centro della macula, secondo i dati presentati, sono una valida soluzione per minimizzare i rischi di perdita della vista.

Risultati dello studio
Le analisi comprendevano 939 pazienti, con diversi livelli di edema maculare diabetico, che hanno preso parte e due studi clinici (PKC-DRS e PKC-DMES) per la Ruboxistaurina di Lilly. Si tratta di un composto attualmente in fase di studio come possibile terapia per la retinopatia diabetica e altre complicanze microvascolari sempre dovute al diabete. L’uso della Ruboxistaurina non è ancora stato approvato né in Germania, né in Europa, né altrove. I pazienti che hanno preso parte al test PKC-DRS (Protein Kinase C Diabetic Retinopathy Study) presentavano diversi livelli di edema diabetico maculare che interessavano o meno il centro della macula. Il 26 per cento dei pazienti ha lamentato una sensibile o moderata perdita della vista. L’indebolimento della vista non si è verificato fino a quando non è stato coinvolto il centro della macula.

I dati relativi allo studio PKC-DMES (Protein Kinase C Beta Diabetic Macular Oedema Study) hanno mostrato che il 33 per cento dei pazienti con un ispessimento della retina a una distanza superiore ai 500 micron dal centro della macula con il tempo hanno sviluppato un ispessimento del centro stesso. Il 50 per cento dei pazienti con un ispessimento della retina a una distanza non superiore ai 500 micron dal centro hanno invece sviluppato un edema maculare diabetico che coinvolgeva il centro della macula. I presenti dati suggeriscono che quanto più l’edema maculare diabetico si avvicina al centro della macula, tanto più aumentano le probabilità che sia coinvolto detto centro e che si verifichi un indebolimento della vista.
“Queste scoperte ci aiutano a comprendere meglio quale sia la gamma di possibilità per minimizzare l’impatto dell’edema maculare diabetico. E’ di fondamentale importanza continuare a cercare di migliorare le terapie e incoraggiare programmi di screening e diagnosi precoce al fine di aiutare a migliorare i risultati per i 150 milioni di individui che soffrono di diabete” ha affermato il dott. Pawel Fludzinski, responsabile del gruppo di Lilly che si occupa della Ruboxistaurina.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia controlli oculistici periodici ai pazienti affetti da diabete; i dati in nostro possesso dimostrano tuttavia che, tanto nei paesi sviluppati come in quelli in via di sviluppo, i controlli oculistici sono insufficienti a causa di una mancanza di consapevolezza e del limitato accesso ai controlli clinici. Grazie a un impegno a lungo termine nella cura del diabete, Lilly fornisce ai pazienti terapie all’avanguardia che permettono loro di vivere più a lungo e in modo più sano e decoroso. Dal 1923 Lilly è una società leader nella scoperta di terapie pionieristiche che aiutano i professionisti del settore sanitario a migliorare la vita dei malati di diabete. La ricerca continua ora al fine di mettere a punto medicinali innovativi per risolvere bisogni dei pazienti non ancora affrontati.

Naturalmente, evidenzia il gruppo Lilly, si tratta di dichiarazioni previsionali che riflettono le convinzioni del comparto direttivo in merito alle potenzialità della Ruboxistaurina come terapia contro le complicanze microvascolari diabetiche. Dette previsioni, così come per ogni prodotto farmaceutico ancora in fase di studio, implicano una serie di rischi e incertezze inerenti al processo di sviluppo dei prodotti farmaceutici e a quello di controllo prescrittivo. Il prodotto in oggetto non può essere ancora considerato sicuro ed efficace e non vi sono garanzie che il prodotto supererà i controlli prescrittivi necessari o si dimostrerà un successo a livello commerciale.