Il giornalista Umberto Tarsitano ha dato alle stampe (Ed. Lulu, 135 pagine, euro 14,95 ) un saggio dal titolo: “Il Messo di Dio – Pio XII e i mass media”. Il volume, pubblicato in occasione del 50esimo anniversario della morte di Pio XII, si avvale dell’autorevole prefazione del senatore Giulio Andreotti, che ha sottolineato come la sua lettura “non solo completi l’informazione, ma costituisca un tassello importante nella ricostruzione della figura di Papa Pacelli”.
Il “grande vecchio” della politica italiana ha tenuto a precisare che il libro di Umberto Tarsitano “si sofferma in modo particolare sul ruolo e sul rapporto di Papa Pacelli con i mass media e analizza l’impulso dato da questo Papa al retto uso di questi strumenti sia all’interno della Chiesa che nell’intera società. La raccolta che è stata ora curata con saggia capacità selettiva, offre uno spaccato molto incisivo su quel che fu l’eco che i mass media riservarono in quei frangenti al Vaticano e personalmente al Pontefice”.
“Il MESSO DI DIO” è strutturato in nove capitoli: La Stampa, voce più potente; Per un mondo migliore; L’opinione pubblica sia guidata dalla ragione; La Radio; Il cinema; La televisione; La professione giornalistica; Dalla censura alla recensione; L’Enciclica Miranda Prorsus. In appendice vengono catalogati discorsi e documenti di Papa Pio XII sulle Comunicazioni Sociali.
“Eugenio Pacelli – spiega Umberto Tarsitano – è stato Papa negli anni più terribili del Novecento: le aberrazioni dei regimi totalitari, le tensioni a livello mondiale, i cambiamenti epocali vissuti hanno certamente reso non facile un ruolo così importante. Dopo la Sua morte, negli ultimi cinquanta anni, si è assistito ad un dibattito generalmente ideologico: da una parte c’era chi accusava il Santo Padre di non aver difeso il popolo ebraico, dall’altra chi sosteneva invece in questo senso un suo ruolo positivo. Tale dibattito storico e politico ha avuto una conseguenza evidente: impedire di approfondire diversi ed importanti aspetti di un pontificato lungo ed illuminato. Tra questi c’è l’innovativo ruolo di comunicatore assunto dal Santo Padre.
L’eredità di Pio XII nel campo della comunicazioni sociali è in parte ancora da scoprire ed il mio lavoro vuole gettare le basi per una riflessione libera ed aperta su un tema tanto importante. I comunicatori che avranno modo di conoscere gli aspetti legati al mondo dei media riscopriranno la grandezza di questo Pontefice. Questo libro vuole analizzare il rapporto di papa Pio XII con gli strumenti di comunicazione di massa, cercando di cogliere gli aspetti fondanti della ‘nuova pastorale’ delle comunicazioni sociali, nata successivamente, con il Concilio Vaticano II”.
A firmare la postfazione del libro è Annalisa Venditti, giornalista e docente di “Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico” alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, che ha tracciato in un breve saggio l’eredità massmediologica del pontificato di Pio XII in quello di Giovanni Paolo II.
(Silvio Rubens Vivone)