Il DNA dimostra l’esistenza dello yeti

Alcuni scienziati inglesi, impegnati nella ricerca dello yeti, hanno scoperto la prova finora più eclatante dell’esistenza di questa leggendaria creatura: una ciocca di capelli, il cui DNA non è stato possibile identificare.

Si ritiene che il mitico uomo delle nevi, misterioso abitante delle foreste e montagne dell’Himalaya, viva nella cavità di un enorme cedro situato nel regno del Bhutan, ai confini orientali dell’Himalaya. La spedizione di scienziati inglesi si trovava in Himalaya per preparare un documentario per una televisione britannica. Lì sono entrati in contatto con il re del Bhutan, instancabile ricercatore dello yeti (vi si dedica assiduamente da dodici anni), che li ha condotti in una foresta i cui abitanti affermavano di aver scoperto una lunga e scura ciocca di capelli sulla corteccia di un albero. I risultati dell’esame del DNA sui peli hanno sorpreso anche i ricercatori più scettici. Il DNA non apparterrebbe né ad un uomo, né ad un orso, né a nessun’altra forma di vita finora conosciuta.

Un testimone oculare, ex guardia reale del Re del Bhutan, ha descritto il Migyur (così i buthanesi chiamano lo yeti), come un essere enorme, alto almeno due metri e mezzo, con braccia enormi e pelose, il viso rosso ed un naso simile a quello di uno scimpanzé. Anche in passato erano stati ritrovati peli ed impronte attribuiti allo yeti, ma che in seguito si erano rivelate appartenenti ad orsi, scimmie o capre himalaiane. Questa scoperta britannica, invece, fa supporre che il ritrovamento si riferisca davvero ad una specie sconosciuta, poiché anche gli studiosi più scettici non riescono a trovare altre spiegazioni plausibili.