Il Biancospino è originario delle regioni temperate dell’Europa, dell’Asia occidentale e dell’Africa settentrionale ed è tuttora presente nelle zone di provenienza, in Italia è presente sul tutto il territorio nazionale, comprese le isole, ad altezze che vanno da 0 a 1500 m. Si trova nei cespuglieti, nelle siepi spesso associato ad altri arbusti, nelle macchie boschive. La parte del biancospino più comunemente utilizzata sono i fiori, ma si utilizzano anche i frutti e la corteccia dei rami. I fiori si raccolgono all’inizio della primavera quando si apprestano a sbocciare, recidendoli alla base dell’infiorescenza.
INDICAZIONI
Il biancospino (i fiori) è un buon riequilibratore del sistema cardiovascolare, aiuta a regolarizzare la pulsazione cardiaca e a normalizzare la pressione sanguigna, riducendo anche la tensione nervosa spesso presente nei soggetti affetti da disturbi dell’apparato cardiocircolatorio. Per queste loro proprietà i fiori di biancospino vengono impiegati nella cura di palpitazioni cardiache, aritmie, tachicardie, spasmi vascolari, angina pectoris, nell’ipertensione, nell’arteriosclerosi e nei disturbi della menopausa. Inoltre sono utili nelle insonnie nervose, nelle crisi di ansia, nelle vertigini e nei ronzii alle orecchie.
La polpa fresca dei frutti è vitaminica (ricca di vitamina C), ed ha proprietà astringenti e antidiarroiche, mentre il decotto dei frutti secchi si utilizza per combattere i calcoli della cistifellea e urinari. Sempre il decotto dei frutti viene impiegato come collutorio gengivale in sciacqui e gargarismi per lenire le infiammazioni delle mucose del cavo orale. La corteccia viene da secoli adoperata in decotto come febbrifugo e come astringente intestinale nelle diarree infantili.
È interessante notare come le notevoli proprietà del biancospino non siano associate in particolare a un singolo composto chimico presente nella pianta ma siano dovute all’armonica azione di tutti i componenti presenti nella pianta stessa, azione che come tale è impossibile riprodurre in laboratorio, d’altra parte non ce n’è bisogno visto che la natura già provvede a fornircelo pronto all’uso.
PRINCIPALI PREPARAZIONI E USO
Versare una tazza di acqua bollente su un cucchiaio raso di fiori essiccati; tenete in infusione 15 minuti. Filtrare e spremendo bene il residuo e berne tre tazze al giorno delle quali l’ultima la sera prima di andare a letto, dolcificando con miele se gradito.
VINO
Macerare per 10 giorni 50 g di fiori essiccati e contusi in 1 l di vino bianco, poi filtrare e assumerne un bicchierino da liquore la sera contro l’insonnia oppure 3-4 cucchiai al giorno contro il nervosismo o come coadiuvante nell’ipertensione arteriosa. È molto pratica da assumere anche la tintura madre in gocce nella dose di 30 gocce 2-3 volte al giorno oppure l’estratto secco in opercoli.
A cura di Michele Stellini – Erboristeria dr. Stellini