In termini di flessibilità, anche il più agile e sciolto degli uomini non può neppure lontanamente paragonarsi al polpo. Le articolazioni delle spalle, del gomito, del polso, pongono limiti precisi ai nostri movimenti. Il polpo, al contrario, è del tutto privo di articolazioni, per cui i suoi tentacoli possiedono di conseguenza una pressoché illimitata libertà di movimento.
Una tale flessibilità richiede naturalmente un tipo di controllo cerebrale particolarmente complesso, e fino ad oggi non era stata trovata una spiegazione di come potesse il cervello del polpo essere in grado di gestire attività motorie così complesse. Una nuova ricerca pubblicata dalla rivista Science sembra aver trovato una soluzione a questa domanda, affermando che nel polpo le funzioni motorie, invece di essere delegate esclusivamente al cervello, sono assegnate alla vasta rete di circuiti neurali presenti in ognuno dei suoi otto tentacoli.
Il team dei ricercatori ha in tal senso operato recidendo i collegamenti nervosi tra cervello e tentacoli, ed ha scoperto di poter ugualmente provocare il caratteristico movimento delle otto appendici stimolandole meccanicamente o elettricamente. In base a questo risultato i ricercatori hanno concluso che il tentacolo del polpo contiene un sistema nervoso periferico indipendente: in tal caso, è altamente probabile che il cervello pianifichi e regoli la direzione generale dei tentacoli, e che il sistema periferico si occupi dei movimenti nei loro dettagli più particolari, una vera e propria divisione dei compiti.
I risultati di questa ricerca sono certamente interessanti dal punto di vista della conoscenza della natura, ma soprattutto potrebbero fornire un valido aiuto nella progettazione di braccia elettroniche flessibili e robuste nei robot, di cui sono note le molte applicazioni soprattutto in campo medico e scientifico. La prossima sfida in questa particolare direzione sarà quella di trovare materiale adatto a replicare le particolari proprietà dei tentacoli.