I gatti “manipolano” gli uomini

Se qualche volta vi è capitato di sentirvi manipolati o raggirati dal vostro gatto, niente paura: non avete un’immaginazione molto sviluppata e neppure soffrite di allucinazioni.

Un nuovo studio rivela infatti che i gatti effettivamente variano il tono e la durata dei loro miagolii in modo da ottenere dagli uomini quello che vogliono. Tale ricerca dimostra, in altre parole, che l’interazione tra l’uomo ed il gatto ha condotto ad un evoluzione comportamentale in entrambi i sensi, per cui non solo l’uomo addomestica i gatti, ma anche i gatti addomesticano l’uomo! L’autore dello studio, Nicholas Nicastro, è un ricercatore del Dipartimento di Psicologia della Cornell University che ha raccolto campioni di 100 differenti vocalizzazioni di 12 gatti.

I suoni raccolti sono stati fatti ascoltare a 26 volontari, ai quali è stato chiesto di classificarli per ordine di gradevolezza e appeal secondo una scala da 1 a 7. Le stesse vocalizzazioni sono state in seguito sottoposte ad altri 28 volontari, che hanno dovuto esprimersi in base al loro grado di richiesta e di urgenza. I risultati hanno evidenziato come i suoni classificati “piacevoli” abbiano la tendenza ad essere brevi, con un volume che varia dai toni alti iniziali ai toni bassi finali. I suoni di richiesta, invece, risultano di maggiore durata e con un volume molto più alto tendente verso le basse frequenze. Quando i felini cominciarono ad essere addomesticati, gli uomini adottarono in larga parte la cosiddetta selezione artificiale, scegliendo cioè i gatti più docili e dai suoni più piacevoli. I gatti selvatici dell’Africa di oggi, al confronto, sembrano permanentemente arrabbiati.

Negli anni i gatti domestici si sono evoluti fino a sfruttare le tendenze percettive umane preesistenti. Come risultato, i gatti oggi utilizzano i loro suoni di richiesta e di urgenza solo in particolari situazioni quotidiane, come nell’ora del pasto mattutino, quando esigono che il padrone fornisca loro il cibo. Anche i bambini umani fanno qualcosa di simile prima di acquisire la padronanza del linguaggio in senso stretto: essi utilizzano la capacità di combinare suoni in modi creativi, per esprimere un numero praticamente illimitato di possibili significati.