“Ho letto quanto da te scritto riguardo i Pesci. Sembra scritto su misura per me, per una persona nata il 9 marzo 19… Dio mio, quando leggo qualcosa legato al segno dei Pesci, provo due contrastanti sensazioni, orgoglio e depressione. È tutto maledettamente vero, ciò che è scritto in quelle pagine web è la semplice realtà che giornalmente vivo, e non ne posso più. Sono stanco di essere un Pesce, sono stufo di essere il perdente di turno, sono stanco di vivere per sognare, stanco di amare sempre le stesse persone, stanco di giocare con i sentimenti. Io amo, amo ventiquattro ore al giorno, in cambio ottengo solo sguardi e indifferenza. Non reggo più, non posso andare avanti così, e più tempo passa, più penso a soluzioni alternative, non ho mai pensato al suicidio così intensamente come in questi ultimi due mesi. Sono stanco, mi pesa essere un Pesce, mi pesa, mi pesa. Perché questa anima scava, perché ricerca il dolore, perché ho cominciato a godere sguazzando nel dolore. Io sono stanco, e leggendo quanto da te descritto mi sono rivisto, in tutto, e mi sono spaventato. Vedo la gente, e sento quello che prova, leggo i loro stati d’animo, comprendo il loro carattere, le loro esigenze, le loro volontà. lo leggo nei loro occhi, e ho paura. Non voglio più incrociare gli sguardi della gente, non voglio amare nessuno. Perdona questo sfogo, ma se tu veramente conosci i Pesci forse potrai comprendere la mia stanchezza, la mia voglia di abbandonare. Scusa e ciao”. Luigi
Caro Luigi, non scusarti con me per aver scritto una lettera così bella. Quello che dici mi ha molto colpito. Tu ti sei specchiato in un profilo generico dei Pesci, ma tu non sei “solo” un Pesci. Tu sei tu, e la tua stanchezza, la tua disillusione devono avere una storia, un perché: è vero, i Pesci “sentono” di più le cose e le emozioni, ma non sono automaticamente dei disperati. Ogni persona è unica nel suo genere, anche nell’essere dello stesso segno di altri.
E poi (questo è anche un fatto astrologico), ci sono periodi della vita in cui siamo fatalmente più vulnerabili e sofferenti, più bersagliati da avvenimenti infelici: questo periodo è sicuramente il tuo caso, se hai letto le previsioni per i Pesci. Ma anche i periodi più duri passano. Quindi fermati, aspetta, cerca di guardarti serenamente, prendi in mano te stesso e trasforma questo potenziale di sofferenza in un’arma positiva! Un Pesci lo può fare, per la sua natura così ricettiva e duttile. Caro Luigi, devi essere orgoglioso di come sei. Non si nasce mai a caso di un certo segno o di un altro, è bene quindi conciliarsi con la propria natura e col proprio destino: ti rendi conto di quale tesoro interiore disponi?
Misto a tanto (logico) dolore c’è qualcosa che pochi, pochissimi fortunati hanno: non mi dici in dettaglio che cosa ti rende così stanco, ma io credo che la tua sofferenza nasconda in fondo il non accontentarsi, non essere felici della vita così com’è e basta, buona o cattiva così come te la passa la quotidianità: tu sei capace di vedere e sentire oltre, hai intuito che ci può essere di più nelle nostre esistenze, ma non sai che cosa; hai dentro, brucianti, nelle tue domande, le chiavi di te stesso.
Sono chiavi ancora confuse, indifferenziate, che fanno paura e possono portarti certo al limite negativo estremo, ma anche al superamento di tutto, alla vera serenità, alla comprensione. Ma dipende da te capire cosa veramente vuoi, e scegliere in che direzione andare! A volte ci sono radici profondissime nei nostri malesseri, scoprirle lucidamente è una liberazione che guarisce e rende migliori.
Questa è la vera, unica soluzione alternativa. Se come mi dici tu “senti” le cose così fortemente, avrai intuito come le cose non siano mai casuali, come esistano dei fili invisibili (e non sempre positivi) che legano persone, esperienze, periodi della vita ad energie nascoste e potenti, più grandi di noi. Ecco, prova ad usare questa tua sensibilità ed il tuo amore per imparare a vedere e seguire questi fili, sia a livello interiore, che nel rapportarti al mondo, agli altri, e allora capirai che fuori e dentro sono la stessa cosa e che l’infelicità è soprattutto un atteggiamento, e come tale si può trasmutare: questo mi hanno insegnato i miei amati studi. Ma studiare non basta, e quando in certe fasi della mia vita sono stato male, ho provato a mettere in atto davvero ciò che avevo imparato, ed ha funzionato… Se poi arriviamo all’astrologia, che è uno strumento di autoanalisi formidabile, tu sei un Pesci forte (3 pianeti in Pesci, Sole, Mercurio, Venere), quindi non mi stupisce la tua sensibilità; e hai la Luna in Ariete, che rende battaglieri (e fieri ma anche molto emozionali). Ma, se vuoi, puoi mandarmi i tuoi dati precisi (mi serve anche l’ora esatta di nascita ed il luogo) possiamo guardare meglio e parlare allora del pesce Luigi, non di un pesce qualunque. Ti ringrazio per la tua lettera, e continua a seguirmi. Ciao
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