Gli scienziati hanno identificato un grande asteroide di oltre un chilometro di diametro che sembra dirigersi verso una fatale collisione con il nostro pianeta.
Il drammatico evento, però, non è proprio imminente: dovrebbe infatti verificarsi precisamente tra 878 anni. Una serie di minuziosi calcoli effettuati negli ultimi 51 anni, e che hanno contemplato l’uso di radar e misurazioni ottiche, ha dato un risultato estremamente preciso, almeno in termini astronomici: esiste una probabilità su 300 che l’Asteroide 1950 DA colpisca la Terra il 16 marzo 2880. I dati sono stati pubblicati nell’ultimo numero della rivista Science.
Una probabilità di 1 su 300 potrebbe sembrare ai nostri occhi quasi insignificante, ma è il più alto potenziale di impatto con la terra di un oggetto spaziale mai assegnato dagli scienziati. Quali potrebbero essere le conseguenze di una collisione con un oggetto di tali dimensioni? Niente di buono può provenire da un tale impatto, come testimoniato da molti film che già hanno trattato questo tema.
Ma non è il caso di preoccuparsi, considerato che l’evento accadrà tra centinaia di anni, per cui non manca il tempo per trovare una soluzione. Anzi, per la verità, le soluzioni per evitare la catastrofe già esistono, e sono anche piuttosto varie. Uno dei modi più facili per cambiare la direzione dell’oggetto spaziale sarebbe quella di alterare la quantità di energia che esso irradia, con l’effetto di provocare una leggera alterazione del movimento dell’asteroide che lo allontanerebbe dal nostro pianeta. Il modo in cui la traiettoria di un asteroide è influenzata dalle radiazioni termiche che emette è denominato “Effetto Yarkovski”. Un’altra soluzione possibile sarebbe quella di “dipingere” di bianco la superficie dell’asteroide, provocando un grande cambiamento nel modo in cui riflette la luce solare. Ciò richiederebbe uno spessore di un solo millimetro lungo l’intera superficie. Una terza soluzione potrebbe implicare l’uso di esplosivi convenzionali.
Un solo razzo potrebbe bastare a completare l’opera. L’attuale tecnologia spaziale sarebbe già in grado di permettere al razzo di raggiungere il meteorite. Al momento, questa è la situazione tecnicamente più accessibile e di minor costo. Fino ad oggi, l’asteroide 1950 DA è stato visto soltanto due volte: la prima volta nel 1950, la seconda il 31 dicembre 2000. La sua orbita si avvicina a quella della terra solamente ogni 51 anni. Solo in questi determinati momenti gli scienziati possono utilizzare i radar per determinarne la superficie e la rotazione. Il prossimo appuntamento dei radar con l’asteroide è perciò previsto per il 2052, salvo probabili avanzamenti tecnologici che permettano di anticipare i tempi.