Post tratto dalla pagina Annarosa Pacini. Una domanda, quella di Sonia, che viene posta frequentemente, da chi, osservando la propria scrittura, nota che non è sempre uguale a se stessa, sino, a volte, a sembrare completamente diversa.
a cura di Annarosa Pacini
Carissimi, dato che ricevo costantemente molti messaggi, cercherò di scegliere quelli di maggiore interesse generale, ai quali risponderò tramite questa pagina. Iniziando con il messaggio di Sonia: “Non riesco a capire come mai quando scrivo la mia scrittura cambia di continuo nella stessa frase mi viene spontaneo mi devo preoccupare?”.
Cara Sonia, direi che non è il caso di preoccuparsi.
E’ caratteristica propria della scrittura a mano una certa variabilità, che, anzi, è da vedersi come elemento positivo. E, sebbene all’occhio possa sembrare variare a volte anche molto, il grafologo sa bene che le caratteristiche fondamentali (ad esempio, pressione, dimensione, andamento nello spazio…), essendo legate alle strutture psico-neuro-fisiologiche in realtà non cambiano.
Spesso a cambiare sono gli elementi legati allo stato emozionale, che, in persone particolarmente sensibili od emotive, possono mutare più rapidamente che in altri.
Infine, vi possono essere situazioni in cui le variazioni siano effettivamente delle disomogeneità, in quel caso sarebbe utile analizzare la scrittura, cercare di capire quali siano, perché sono presenti, e valutare in che modo si possano utilizzare meglio le risorse personali.
A volte, ad esempio, la variabilità eccessiva può essere dovuta ad insicurezza, timore del giudizio altrui piuttosto che eccessiva attenzione ai particolari.
Naturalmente, si tratta soltanto di esempi: una stessa caratteristica può avere significati molto diversi, in quanto il significato dipende dall’intero contesto dei segni, e non dal singolo elemento.
Ogni scrittura è un caso a sé, unica ed inimitabile, così come ogni essere umano.