Il suo album “Genesi” (Sony Music Italy) ha debuttato al #5 della classifica degli album più venduti (dati Fimi GFK) e ha già superato 4 milioni di stream: GAIA è la vincitrice di “Amici 19”! “Genesi” è una giungla urbana, dove le atmosfere da club e l’elettronica in punta di synth sono inondate dalla calda luce brasiliana e dalle atmosfere tropicali. Al disco hanno collaborato importanti nomi della scena, tra cui Simon Says, Alex Uhlmann, Antonio Filippelli, Machweo, Piero Romitelli, Gerardo Pulli e Antonio Di Martino.
L’album, che è composto da sette brani, rappresenta un vero e proprio nuovo inizio per la giovane cantautrice, che in questo disco si mette a nudo, raccontandosi e ricostruendo il percorso che l’ha portata alla sua nuova “genesi” appunto. “Genesi” contiene tra gli altri anche i singoli “Chega”, brano in portoghese che conta già milioni di stream, e “Coco Chanel”.
Questa la tracklist di “Genesi”:
1) Chega
2) Densa
3) What I say
4) Mi ricordo un po’ di me
5) Coco Chanel
6) Fucsia
7) Stanza 309
GAIA racconta la sua “GENESI”
CHEGA: tutto ha avuto inizio con Chega. Estate, Milano deserta, prima volta in studio dopo tanto tempo chiusa in casa. L’ho scritta senza pensarci, perché non potevo farne a meno. I suoni erano già tutti nella mia testa e le parole sono uscite come un “rio” in piena.
Chega parla di una donna ferita, che usa la sua sofferenza come mantra per rinascere. È la mia storia, ma è anche un po’ la storia di tutte noi, che non ci arrendiamo, che scendiamo in strada a celebrare le nostre rivincite.
“PRA MIM NÃO VALE IR EMBORA / JÁ CHEGOU A HORA / DE ME TORNAR FELIZ” (per me non vale la pena scappare, è già arrivato il momento di essere felice)
DENSA: Il giorno dopo aver scritto Chega sono tornata in studio, perché Milano era ancora deserta e io avevo ancora tante cose da dire, da cantare. Ma l’ho fatto in punta di piedi, provando per la prima volta a usare l’italiano, con mille dubbi e paure.
Densa racconta l’altro lato della medaglia di Chega, per tutte le volte che siamo costrette/i a fingere di stare bene, quando dentro è tutto nero. Anche la musica che accompagna le parole grida energia e gioia, perché col volume alto è più facile indossare il migliore dei sorrisi.
“La paladina del sorriso facile / che si dispera / vestita verde tropicale ma / sembra una nuvola nera”
WHAT I SAY: Avete presente quelle notti lunghissime passate a rigirarsi nel letto a pensare, senza mai prendere sonno? Poi arriva la luce del mattino e tutto diventa più chiaro. E ti torna la voglia di svegliarti, scendere dal letto, lavarti la faccia e scrollarti di dosso tutto il buio della notte.
What I say è una canzone che parte delicata come un risveglio, per poi trasformarsi in un concentrato di carica e ritmo, voglia di uscire, vivere e rimettersi in gioco.
“Eu acordei olhando pro teto / a luz acesa, o colchão no chão /hoje è um novo dia pra mim / cabeça erguida pronta pro Show” (mi sveglio guardando il soffitto, il materasso sul pavimento, oggi è un nuovo giorno per me, testa alta e pronta per lo show)
MI RICORDO UN PO’ DI ME: L’ultimo pezzo del disco che ho scritto è stato “Mi ricordo un po’ di me” e non avrei potuto trovare chiusura migliore.
L’inizio è quello caldo e rincuorante delle ninna nanne brasiliane, lo sviluppo ha il ritmo della rivalsa.
E’ un post it sul comodino, una scritta sullo specchio, una tatuaggio sulla pelle che ciascuno di noi non dovrebbe mai farsi mancare, perché cadere è normale e a volte fa anche bene. L’importante è ricordarsi che per rialzarsi non è mai troppo tardi.
“Se hai già toccato il fondo / Tu calpestalo / Se il tempo è già finito / Tu riavvolgilo”
COCO CHANEL: In questo brano, mi diverto, tanto.
Decido di mettere alla prova una relazione ormai non più solidissima, invitando il mio compagno a viaggiare con l’immaginazione in Brasile, mentre siamo comodamente seduti sul divano di casa.
Il viaggio è riscoperta di se stessi e dell’altro, è lasciarsi andare e affidarsi alla guida altrui, per capire alla fine se siamo in buone mani, sapendo che, comunque andrà, non sarà mai stato tempo sprecato.
“FAMMI VEDERE SAN PAOLO / FAMMI VEDERE SE POI CI PERDIAMO / GIURO CHE POI LITIGHIAMO / GIURO CHE POI Lì TI AMO”
FUCSIA: A chi non è mai capitato di tornare a casa quando il sole stava ormai sorgendo?
Fucsia racconta di una serata costellata di immagini vivide, che vanno confondendosi nelle prime luci del mattino, con in sottofondo la musica dei club che stanno per chiudere.
E’ una serata in cui l’unica cosa che conta è vivere il presente, una serata in cui poche ore valgono anni per due persone che hanno voglia di scoprirsi e viversi nella giungla della notte.
“Buonanotte buonanotte / A chi non dorme a chi ha le nocche rotte /Buonanotte buonanotte / Cenerentola e tardi per questo corri forte / Buonanotte o no / A tous le monde”
STANZA 309: Quando ho scritto questo pezzo ero da una settimana in una casa circondata da musicisti, artisti, ma soprattutto da amici.
In quella settimana ho scoperto che la felicità era allestire un home studio in una camera da letto microscopica e uscire solo quando non si resisteva più dalla fame.
Ho scoperto che l’energia della condivisione passa anche dalla musica.
E ho scoperto che i lieto fine non sono necessariamente i migliori dei finali possibili.
“Cercherò il mio posto dentro l’atmosfera / Per riuscire a stare bene anche da sola”
Infoweb:
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(Lyric Video visibile qui https://www.youtube.com/),
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