“Monelli’s” è il singolo d’esordio di Gabriele Troisi disponibile su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming distribuito da Artist First.
Il nuovo singolo disponibile in tutti gli store digitali
Ascolta “Monelli’s” ovunque
Gabriele Troisi è un pianista che scrive canzoni. Nato ad Avellino e già frontman degli EX, con i quali ha pubblicato nel 2018 Bumaye, decide di mettere il suo nome e il suo cognome sulle sue canzoni. Diplomatosi in pianoforte al Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino, impara a suonare la chitarra da autodidatta ed è questo lo strumento che più lo avvicina alla musica pop. Le sue canzoni hanno una matrice blues dalle venature pop che negli EX confluiva in un sound più rock, ora decisamente meno presente e più libero. Gabriele Troisi ha partecipato a X Factor 2019, arrivando fino agli home visit e impressionando i giudici con le cover di “Rose Viola” di Ghemon e “Ti Ti Ti Ti” di Rino Gaetano.
“Monelli’s” è il singolo d’esordio solista di Gabriele Troisi che, dopo il successo riscontrato a X Factor 2019, pubblica finalmente il suo primo inedito. Un brano dall’animo italiano che attinge dal soul e dal pop: fresco e moderno, Gabriele non rinuncia a una scrittura raffinata e per niente banale. “Monelli’s” è notturno, perfetto da ascoltare non appena sia tramontato il sole.
“Come si fa?
A buttare via tutti gli scontrini, e i biglietti, che ti ricordano dove sei stato, cosa hai fatto.
Ti ricordano i posti in cui sei stato e io voglio ricordarli bene.
Ogni volta che butto via uno di quei pezzi di carta mi sembra di star lasciando, davvero, quei posti. Lo odio.
Io me li voglio ricordare bene i posti dove sono stato bene, o male.
Se li ricordo bene, mi sembra di essere ancora lì.
Non è lo stesso con le persone?“
“Monelli’s” è stata scritta da Gabriele Troisi e vede la produzione di Salvatore Gaudino. Il mix è a cura di Federico Carillo presso il “Monnalisa Studio” di Milano, mentre il master è a cura di Giovanni Versari, presso “La Maestà Studio” di Tredozio (FC). L’artwork della copertina è stato curato da Dario Terraglia e Antonio D’Amore.
