L’abitudine al fumo è sempre molto diffusa tra gli italiani. Aumenta inoltre il numero delle sigarette fumate: una in più al giorno a testa. Per questo l’ISS insiste sulla prevenzione e investe, nel contempo, sul progetto MILD per la ricerca di metodi di diagnosi precoce del tumore al polmone
Rimane alto il numero dei fumatori in Italia e sono ancora tanti i giovani col vizio della sigaretta: rispettivamente il 23,5% della popolazione di 15 anni e più e il 20% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni. Aumenta oltretutto, tra gli adulti, il numero delle sigarette fumate quotidianamente: una in più a testa rispetto allo scorso anno. Lo rivela un’indagine della Doxa, commissionata dall’Istituto Superiore di Sanità, presentata i nel corso del IX Convegno Nazionale su Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale in corso all’ISS. “Gli italiani continuano a fumare e, anzi, fumano di più, passando da una media di 13 sigarette al giorno consumate nel 2006 ad una di 14 nel 2007. Il “problema fumo” dunque è ancora presente nel nostro Paese ed è un’ “emergenza” che riguarda 12 milioni di italiani, di cui un milione e 200mila giovani tra i 15 e i 24 anni e ben 130mila giovanissimi tra i 15 e i 17 anni di età – afferma Enrico Garaci, Presidente dell’ISS – La migliore strategia è attualmente la prevenzione, ma sul fronte della ricerca abbiamo deciso intanto di investire, in collaborazione con Alleanza contro il Cancro, un milione di euro circa nel progetto MILD (Multicenter Italian Lung Cancer Detection) condotto dall’Istituto Tumori di Milano che ha attualmente pubblicato i suoi primi risultati su Journal of the American Medical Association (JAMA). Ed è stato proprio valutando questi risultati che abbiamo deciso di estendere questo studio in tutto il Paese con l’obiettivo di arruolare in tre anni 10mila soggetti a rischio per verificare l’efficacia degli screening di massa ai fini di una riduzione della mortalità per carcinoma polmonare”.
I dati dell’Osservatorio fotografano la realtà del “problema fumo” sotto diverse prospettive: “In assoluto il fumo di tabacco è la principale causa di malattie e di morti evitabili – dichiara Piergiorgio Zuccaro, direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS – e la dipendenza che provoca è il vero motivo per cui in Italia il 27,9% degli uomini e il 19,3% delle donne sono fumatori. Il fumatore con una sola sigaretta inserisce nel proprio organismo più di 4000 sostanze, molte di queste tossiche e cancerogene (ammine aromatiche, benzene, piombo, cadmio, N-nitrosammine, idrocarburi policiclici aromatici). Per questo motivo possiamo affermare che il fumo è la droga che provoca più morti ed è sempre tagliata male”.