Cosa succederebbe se venisse pubblicato un manuale di self help che promette di risolvere tutti i nostri problemi, dal fumo all’alcol, dal peso al sesso, dal denaro al lavoro? Che, insomma, ci insegni a essere felici e funzionasse?
Will Ferguson
Traduzione: Andrea Buzzi
Collana: Universale Economica – Feltrinelli
Pagine: 304 – Prezzo: Euro 8
In libreria dal 1 aprile 2004
Il libro
Il compito di Edwin de Valu, giovane editor in una casa editrice newyorkese, è quello di pubblicare manuali di self help, di metter mano nel “mucchio fangoso” di manoscritti non richiesti e tanto meno desiderati che affluiscono ininterrottamente in tutte le case editrici e di scrivere lettere di cortese rifiuto ai loro autori.
Ed è proprio il “mucchio fangoso” che Edwin sta esaminando di corsa una mattina, prima di una riunione, scrivendo una lettera via l’altra, fino a quando s’imbatte in un dattiloscritto elefantiaco, di mille pagine, intitolato Cosa ho imparato sulla montagna. Irritato, oltre che dalla mole, anche dal tono dell’autore, Edwin cestina il libro e manda via la lettera di rifiuto con insolita solerzia prima di catapultarsi in riunione, dove, con orrore, scopre di dover esibire in tempi rapidissimi un bestseller, che, ovviamente, non ha. È così che, dopo diverse peripezie, il mostruoso dattiloscritto diventa un libro che promette di risolvere tutti i conflitti interiori dei lettori, di curare tutti i loro problemi, di farli smettere di fumare e di bere, di far guadagnare soldi a palate, di farli dimagrire e far loro scoprire una vita sessuale entusiasmante.
In breve, il libro promette di renderli felici. Attraverso un inesorabile tam tam fra i lettori, il libro esplode, ne vengono vendute milioni di copie e il mondo si trasforma davvero in un luogo dannatamente felice. Con il conseguente crollo dei rami d’industria sorti per andare incontro alla ricerca della felicità umana: centri fitness, tabacco, alcol, droga ecc. Con intelligenza, sarcasmo e senso dell’umorismo Ferguson prende in giro il mondo dell’editoria, gli scrittori e i lettori di self help, la filosofia “new age” e la spasmodica ricerca della felicità dell’uomo del Duemila. Trecento pagine che si leggono d’un fiato, avvincenti come un thriller, ma anche colme di un’amarezza mascherata dall’ironia: la civiltà Occidentale è cresciuta sulla spinta di uno spasmodico desiderio di felicità che, se veramente raggiunta, sembra invece portare all’annullamento dell’uomo.
Approfondimento
“Un’allegra satira sull’industria del self help, chiaramente nata da un incontro d’amore fra Il Mondo Nuovo e Una pallottola spuntata, con la metà delle battute che mira sotto la cintura e l’altra che va dritta alla giugulare. Un must, insomma, per le persone (se ce ne sono ancora) che si ricordano come si ride senza spegnere il cervello”.
Jonathan Coe
“Un cattivo, bellissimo, esilarante urlo, al contempo satira divertentissima e mortale atto d’accusa. E’ l’esposizione del Vero Male e di tutte le sue manifestazioni calde,confuse, asfissianti. Se io già non fumassi, bevessi, e odiassi il mondo, comincerei domani”.
Anthony Bourdain