Erba querciola: un’erba descritta anche su Internet come utile per la digestione e come dimagrante, in realtà tossica per il fegato. Proibita dal Ministero.
Sono le epatiti i danni più comuni e anche più gravi correlati all’assunzione di erbe e prodotti naturali, lo ha affermato il dr. Fabio Firenzuoli invitato al Congresso della Società Italiana di Tossicologia, tenutosi a Verona. L’esperienza fa riferimento alle segnalazioni giunte alla commissione dell’ Istituto Superiore di Sanità di cui fa parte lo stesso Firenzuoli. In totale 28 casi (età compresa tra gli 11 e i 79 anni), di cui 3 casi di epatite fulminante. I danni più importanti sono dovuti a erbe cinesi, alla associazione di numerose erbe tra loro o con farmaci di sintesi o addirittura all’assunzione di vere e proprie erbe tossiche per il fegato raccolte spontaneamente nei campi.
Un dato è certo: la scarsa percezione del rischio relativamente a tali prodotti, sia tra i sanitari, i quali nell’anamnesi dovrebbero sempre chiedere al paziente se stia assumendo o abbia assunto erbe o prodotti naturali oltre o insieme a farmaci, sia nella popolazione stessa. Prova ne è l’ultimo caso di epatite segnalato, correlato all’assunzione di una tisana di un’erba conosciuta come “Erba querciola”, nome botanico “Camedrio” (Teucrium Camaedrys L.), cresce spontanea a nche nel nostro Paese, un tempo usata anche per farne liquori, come stimolante l’appetito o, al contrario, come dimagrante. Ebbene si tratta di una pianta tossica per il fegato, proibita dal Ministero da oltre dieci anni, sotto tutte le forme e per tutti gli usi, responsabile di numerosi casi di epatite, anche gravi.
Alla luce di questo appaiono quindi gravissime certe informazioni reperibili facilmente su INTERNET dove in numerosi siti viene ancora consigliata, paradossalmente, come “utile” proprio nei disturbi di fegato. Gravissime appaiono ancor più se queste indicazioni all’uso provengono dagli addetti ai lavori. Un’indagine condotta dal Centro di Medicina Naturale di Empoli ed appena conclusa, ha evidenziato 65 siti web dove ancora oggi l’ Erba querciola o Camedrio viene consigliato come utile per diete dimagranti, o contro la bulimia, o come stimolante l’appetito, oppure ancora come digestivo. Si trovano addirittura ricette di vini al Camedrio o tinture, o tisane composte insieme ad altre erbe, addirittura consigliate prorpio nella “insufficienza epatica” ! Firenzuoli rileva come, incredibilmente, negli ultimi 5 anni siano addirittura in aumento i siti che diffondono impropriamente l’uso dell’Erba querciola, ne esaltano le proprietà benefiche, pur senza alcuna evidenza scientifica e contro il parere del Ministero, omettendo di dire che si tratta di un’erba tossica ! Tra questi anche siti esoterici, di gastronomia, di aziende del settore erboristico-farmaceutico, ma anche siti medici, di farmacie e di erboristerie, quindi di “addetti ai lavori” c he, al contrario, dovrebbero semmai contribuire ad una corretta informazione. Solo in 4 di questi siti web si fa un riferimento alla possibile tossicità della pianta, conitnuando tuttavia a consigliarla e senza dire che si tratta di una pianta proibita.
Nell’indagine condotta tra i pazienti ricoverati nell’ Ospedale di Empoli sono stati trovati pure due pazienti che si coltivavano l’ Erba querciola nell’orto di casa, ovviamente ignari della sua tossicità.
Di fronte a questa realtà i risultati di questa ricerca empolese saranno trasmessi formalmente alle Autorità sanitarie per tutti gli eventuali interventi che il caso richiede. Firenzuoli conclude ricordando una delle raccomandazioni che provengono dallo stesso Istituto Superiore di Sanità “non raccogliete erbe spontanee per curarvi, diffidate dai siti internet non affidabili, affidatevi solo ad esperti qualificati”