Diagnosi al silicio: è nata la nuova generazione di ecografi

Fotografie tridimensionali degli organi umani e degli embrioni dei futuri bebè. E’ quanto promettono le nuove apparecchiature ecografiche al silicio nate nei laboratori dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr di Roma. Strumenti in grado di assicurare diagnosi più sicure ed economiche

Immagini tridimensionali di elevata qualità e alla portata di tutti, in grado di evidenziare singoli organi umani e la loro conformazione e identificare così anomalie o patologie nel giro di pochi secondi. Sono i risultati ottenuti dalle nuove apparecchiature ecografiche al silicio nate dalla collaborazione, nell’ambito del progetto europeo Eureka Umic, tra ricercatori dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr, del dipartimento di Ingegneria elettronica dell’università di Roma tre e della società Esaote.

“Siamo riusciti a ottenere immagini ecografiche di organi del corpo umano utilizzando una sonda completamente innovativa realizzata mediante tecniche di microlavorazione del silicio del tutto simili a quelle impiegate nella microelettronica”, spiega Vittorio Foglietti, coordinatore del team di ricerca dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr di Roma. Gli ecografi attuali impiegano sonde, elementi che inviano e ricevono ultrasuoni, fatte di ceramiche piezoelettriche. Il prototipo realizzato, invece, adopera il silicio in sostituzione dei materiali ceramici, consentendo prestazioni più ampie rispetto a quelle tradizionali.

“Questa nuova tecnologia”, prosegue Foglietti, “permette di lavorare su una banda di frequenze acustiche più ampia con un utilizzo più proficuo dei mezzi di contrasto e offre la possibilità di elaborare il segnale a bordo della sonda stessa facilitando applicazioni come appunto le ecografie tridimensionali. A tutto ciò si aggiunga il notevole vantaggio economico perché si sostituisce il materiale ceramico con il silicio, materiale molto meno costoso”. La sonda ha una superficie attiva di due cm2 in cui sono allocate circa centomila microcelle vibranti in silicio le quali, sfruttando le loro dimensioni micrometriche, presentano caratteristiche migliori in termini di frequenza e di banda. Piccoli granelli di sabbia dunque non solo per computer, cellulari o satelliti ma anche per ottenere affascinanti e importanti immagini del futuro bebè da regalare poi, come foto ricordo, a mamma e papà.