Diabete: una malattia che cresce con l’eta’

Il 5% degli adulti italiani ha una diagnosi di diabete. L’87% è sotto trattamento farmacologico, uno su 3 è seguito da un centro specialistico. È più frequente fra gli uomini che fra le donne: 5,3% e 4,4% rispettivamente, nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche: sfiora il 16% fra chi non ha alcun titolo di studio o al massimo la licenza elementare, e raggiunge l’9% fra le persone con molte difficoltà economiche. In vista del World Diabetes Day 2024 promosso dalla World Diabetes Federation, i dati sul diabete della sorveglianza Passi per il biennio 2022-2023.

Poco meno del 5% della popolazione adulta di 18-69 anni ha riferito di avere una diagnosi di diabete nel nostro paese nel biennio 2022-2023. La prevalenza di diabetici cresce con l’età: tra gli under50 anni è il 2% e sfiora il 9% fra i 50-69enni. È più frequente fra gli uomini che fra le donne: 5,3% e 4,4% rispettivamente, nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche: sfiora il 16% fra chi non ha alcun titolo di studio o al massimo la licenza elementare, e raggiunge l’9% fra le persone con molte difficoltà economiche. Non emerge un ampio gradiente geografico, ma le prevalenze più alte di malattia si osservano in alcune regioni del Sud-Italia. Sono i dati della sorveglianza Passi 2022-2023 rilasciati in occasione della giornata mondiale del diabete che si celebra il 14 novembre e che quest’anno ha per tema il benessere dei pazienti al centro della cura.

Prevalenza stabile dal 2008, ma diminuisce tra i 50-69enni

In generale la prevalenza delle persone con diabete è stabile dal 2008. Ma dall’analisi stratificata per età si nota una riduzione statisticamente significativa per la classe dei 50-69enni e un incremento, anche se contenuto, per le classi più giovani.

Fattori di rischio cardiovascolare associati al diabete

Il diabete è fortemente associato ad altri fattori di rischio cardiovascolari come l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’eccesso di peso e la sedentarietà, segni che risultano molto più frequenti tra chi ha una diagnosi di diabete:

· il 49% di loro riferisce una diagnosi di ipertensione (contro il 17% fra le persone senza diagnosi di diabete)

· il 42% riferisce una diagnosi di ipercolesterolemia (contro il 17% fra chi non ha il diabete)

· il 70% riferisce di essere in eccesso ponderale (IMC ≥ 25 contro il 42% fra le persone senza diagnosi di diabete) e solo il 45% di loro sta seguendo una dieta per cercare di perdere peso

· il 48% delle persone con diabete è completamente sedentario (il 34% tra le persone senza diagnosi di diabete)

· il 22% fuma (lo fa il 25% fra chi non ha una diagnosi di diabete).

Un paziente su tre è seguito da un centro diabetologico

Dal 2011 Passi raccoglie le informazioni sul monitoraggio metabolico e la terapia di persone con diabete e dai dati risulta che circa di un terzo dei pazienti diabetici riferisce di essere seguito esclusivamente dal centro diabetologico (32%), ancor meno solo dal proprio medico di medicina generale (26%), e poco più di un terzo da entrambi (36%). Pochi dichiarano di essere seguiti da altri specialisti (3%) e meno di 2 su 100 riferiscono di non essere seguiti da nessuno.

Solo il 43% dei pazienti ha controllato l’emoglobina glicata

Quasi il 67% di tutte le persone che dichiarano di avere il diabete ha effettuato il controllo dell’emoglobina glicata nei 12 mesi precedenti l’intervista.  L’87% delle persone con diabete dichiara di essere sotto trattamento farmacologico per il controllo del diabete, la gran parte (78%) con ipoglicemizzanti orali e circa 1 paziente su 3 ricorre all’insulina.

Il diabete in breve

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina l’ormone prodotto dal pancreas che permette al glucosio di entrare nelle cellule dove viene utilizzato come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo ematico. La forma più comune di diabete è il diabete di tipo 2 che rappresenta circa il 90% dei casi di malattia e che in genere si manifesta dopo i 30-40 anni. Nel diabete di tipo 2 il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell’organismo non riescono a utilizzarla. Sono stati riconosciuti numerosi fattori di rischio associarsi al diabete di tipo 2  , tra questi  la familiarità per diabete, lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso. Il diabete tipo 1 riguarda circa il 10% delle persone con diabete e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. Nel diabete di tipo 1 il pancreas non produce insulina, è quindi necessario che l’ormone venga iniettato ogni giorno.

Il diabete nel mondo

I dati e le cifre sul diabete mostrano il crescente peso globale per le persone le famiglie e i paesi. Il Diabetes Atlas dell’International Diabetes Federation (Idf) riporta che il 10,5% della popolazione adulta (20-79 anni) soffre di diabete, e quasi la metà non sa di convivere con la malattia.

Secondo le proiezioni dell’Idf entro il 2045 un adulto su 8, cioè circa 783 milioni di persone, soffrirà di diabete, con un incremento del 46%. 

Oltre il 90% delle persone con diabete soffre di diabete di tipo 2, che è dovuto a fattori socio-economici, demografici, ambientali e genetici.

Tuttavia, è possibile ridurre l’impatto del diabete adottando misure di prevenzione per il diabete di tipo 2 e fornendo diagnosi precoce e cure adeguate

Prevenire il diabete di tipo 2 implica uno stile di vita sano: seguire una dieta equilibrata, fare esercizio fisico regolare, evitare cibi zuccherati e trasformati, mantenere un peso sano, e infine, sottoporsi a screening e controlli regolari se si è a rischio per rilevare i primi segni e ritardare o prevenire l’insorgenza della malattia.

Fonte: ISS – Istituto Superiore di Sanità

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