Esiste ancora musica scritta con garbo, una qualità che sembra sempre più rara. Eppure, la musica è comunicazione, un linguaggi universale che tocca animo e cuore. Parole e note sono importanti, perchè lasciano segni che possono rendere la vita più bella. Per questo, un artista come Ferrante Anguissola è un artista che merita di essere scoperto, per chi cerca una musica che sappia uscire fuori dai clichè.
È uscito il nuovo album di Ferrante Anguissola (detto) è un Artista, un Poeta da scoprire. “A occhi aperti”: le otto canzoni che compongono il disco raccontano con garbata e elegante ironia storie, aneddoti, viaggi, metafore. I testi e le musiche sono di Ferrante Anguissola esclusa “Il Dromedario e il Cammello” il cui testo è tratto dal “libro degli errori” ediz. 1964 di Gianni Rodari. La produzione artistica è di Alessandro Boriani. “A occhi aperti”, pubblicato dall’etichetta discografica Terzo Millennio, in tutti i webstore nella versione digitale e con un CD a tiratura limitata.
Ferrante Anguissola (detto). Sinossi
Il senso dell’amore, il rispetto degli altri, i sogni, i viaggi, la libertà, il destino. Grandi temi in piccoli racconti dove la vocazione lirica si mescola a una sottile ironia. Poeta e musicista, Ferrante Anguissola ha attinto a episodi di esperienza vissuta per scivolare nelle pieghe della memoria e sublimare i ricordi in una dimensione sospesa, in bilico fra realtà e immaginazione.
«A diciassette anni scrivevo canzoni e inventavo storie» racconta oggi ripensando alla sua infanzia fra Piacenza e Cremona, alla vita contadina in un’antica cascina della Bassa dove i ritmi di un’esistenza agricola e i colori della campagna sono stati lo scenario di un’educazione mitteleuropea. Un nonno concertista, una madre pianista gli hanno lasciato nelle dita i doni della musica. Ferrante non parla. Sussurra. «Timido ma determinato», dice, si divideva fra i primi concerti campestri, negli anni di collegio a Firenze, e una bizzarra pratica ingegneristica che lo vedeva assemblare materiali di recupero bellici per farne stazioni-radio di fortuna, un radio-amatore sognatore in dialogo con l’altro lato del globo.
La sua avventura “on the road” lo ha portato, fra i primi autostoppisti, sulle strade d’Europa nel secondo dopoguerra. Dalla Germania distrutta all’Olanda remota, dalla Londra bombardata agli ostelli della gioventù e alle golette di Stoccolma, l’irrinunciabile colonna sonora dei suoi spostamenti mixava brani di Charles Trenet e Jacques Brel con canzoni della tradizione classica napoletana. Vestito di blu, nei ristoranti di South Kensington, accompagnava alla chitarra i suoi primi testi abbinati a melodie semplici e orecchiabili, parole e versi, adattamento inedito e personale del teatro canzone. Rime, assonanze, metafore hanno cominciato allora a intrecciarsi con la musica, coi tempi dei sonetti e delle ballate. La canzone d’autore incontrava l’eco dei trovatori provenzali.
L’uso attento dei termini, l’affondo su temi amari edulcorati dalla poesia, hanno poi distinto l’album degli esordi “Poligrafici Pensionati Trombai e Santi”, affresco di un’umanità eccentrica e fragile, uscito alla fine degli anni Settanta con lo pseudonimo di Asterix e ispirato alla lezione epocale di Bob Dylan, Joan Baez o Fabrizio de André.
In questa sua giostra dell’umana commedia, dove si muovono amanti e girovaghi, marinai e mercanti, allegoria di stati d’animo e inganni del cuore, Ferrante Anguissola ha nascosto messaggi di pungente attualità che toccano, con polemica garbata, problemi giganteschi: la solitudine, l’incomunicabilità, l’intolleranza, la paura del diverso, l’amore negato. Oggi, a distanza di anni dal primo disco, e dopo l’uscita nel 2018 di “Anima e Vento”, Ferrante torna, con un nuovo album “A Occhi Aperti”, a riflettere sul valore della parola scritta per la musica e della musica scritta per la parola.
Raccogliendo le fila di una vita, non ha smesso di cercare e di viaggiare. Non ha scollegato le antenne del giovane radioamatore in attesa di segnali dal futuro, non ha smesso di onorare il patto che alcuni decenni fa – quando era un ragazzo di provincia con la passione per la musica francese e napoletana – siglò con se stesso: non tradire le sue origini, non dimenticare la fatica, la ricerca di giustizia e verità. Così, dopo mesi trascorsi in studio di registrazione a caccia del verso giusto, inesausto artigiano della canzone, Ferrante Anguissola torna al microfono da eroe maturo, sempre elegante ma combattivo, pronto ad affrontare nostalgie e rimpianti, ma con la stessa immutata energia dei “suoi” anni Settanta, inevitabile dovere di un maestro della sua età: conciliare l’eterna voglia di libertà con la coscienza profonda di un uomo che ha vissuto.
a cura di Chiara B. Gatti
Tracklist “A Occhi Aperti”
1) La Neve Nera (the black snow) …già vedo che cade neve nera e confido solo nei giovani di tutto il mondo per fermarla… stop stop stop nein no niet.
2) Il Dromedario e il Cammello (The Cammel and The Dromedary) …una disputa tra un cammello ed un dromedario. Ovvero come ognuno si crede migliore dell’altro…
3) Piccola Storia Ferroviaria (Short railway history) …il treno si ferma e non può proseguire. L’altoparlante dice che arriveranno degli autobus come servizio sostitutivo ma, dopo una lunga attesa, ne arriva uno solo e noi eravamo in 300…
4) Il Custode di Tappeti (the Carpets Gardian) …una metafora su come noi sciocchi “gonzi” crediamo a proposte allettanti…
5) Il Grande Prato Verde (the Great Green Meadovs) …una utopia.
6) Rimedi per una Delusione d’Amore (Remedy for an Hearthbreak) ironico breviario come sopravvivere a una delusione d’amore.
7) Song for Rebecca (Song for Rebecca) …o quando si forma l’amore…
8) Il Fiore di Venezia (the San Marco’s Flower) Venezia è il fiore che ispira sempre poesia e amore…
Ferrante Anguissola (detto) è un Artista, un Poeta da scoprire.
“A occhi aperti”: le otto canzoni che compongono il disco raccontano con garbata e elegante ironia storie, aneddoti, viaggi, metafore. I testi e le musiche sono di Ferrante Anguissola esclusa “Il Dromedario e il Cammello” il cui testo è tratto dal “libro degli errori” ediz. 1964 di Gianni Rodari.
La produzione artistica è di Alessandro Boriani.
“A occhi aperti”, pubblicato dall’etichetta discografica Terzo Millennio, è disponibile in tutti i webstore nella versione digitale e con un CD a tiratura limitata.
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