Chi ha detto che le pecore sono stupide?

Le pecore, al pari dei tacchini e degli struzzi, non sono mai stati considerati i più intelligenti degli animali. Almeno fino ad adesso.

Una recente ricerca effettuata da alcuni scienziati britannici infatti, potrebbe ribaltare molti luoghi comuni sulla stupidità dei più comuni ovini. Un team di scienziati comportamentali del Babraham Institute di Cambridge è riuscito a dimostrare che le pecore hanno un considerevole sistema mnemonico che le rende particolarmente abili a riconoscere le facce: tale caratteristica è considerata un sicuro sintomo d’intelligenza. Gli scienziati hanno educato 20 pecore a riconoscere e distinguere 25 paia di facce di altre pecore, usando gli elettrodi per misurare la loro attività cerebrale.

I risultati dello studio hanno mostrato che le pecore riescono a ricordare fino a 50 facce per un periodo superiore a due anni. “Ciò sta a significare che se possiedono questa particolare abilità, allora devono per forza essere dotate di una certa intelligenza, altrimenti non avrebbe senso avere un organizzazione cerebrale che permette di ricordare le facce e nient’altro”, afferma uno degli scienziati che hanno partecipato allo studio. Ma perché allora le pecore hanno questa reputazione di non eccessiva perspicacia? La spiegazione sta nel fatto, sempre secondo gli studiosi, che le pecore vivono in gruppi numerosi, non mostrano di possedere una particolare individualità e inoltre si spaventano molto facilmente. Ogni animale, compreso l’uomo, quando è spaventato non tende a mostrare segni di comportamento intelligente. Ma la scoperta dell’avanzato sistema mnemonico delle pecore nei confronti dei volti, una caratteristica che per certi versi le rende simili agli uomini, costituisce senz’altro un primo passo per la rivalutazione di questi mansueti animali.