Casa troppo calda? Attenzione alla salute

L’uso inadeguato di termosifoni o impianti di aria condizionata negli ambienti chiusi può favorire l’insorgenza di malattie da raffreddamento come mal di gola, tosse e rinite. A dare qualche suggerimento sull’uso appropriato di questi sistemi, Roberto Volpe del Cnr. 

A casa cerchiamo comprensibilmente di sfuggire al freddo o al caldo eccessivi, ma un uso incongruo degli impianti di riscaldamento e condizionamento può nascondere insidie per la salute.

“Le basse temperature delle case di qualche decennio fa erano senz’altro deleterie, in quanto provocavano geloni, patologie acute delle vie respiratorie (dalle faringiti alle bronchiti) e spesso peggioravano le malattie croniche dell’apparato respiratorio (asma, enfisema) e cardiovascolare”, spiega Roberto Volpe del Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr di Roma.

Oggi, però, si tende a surriscaldare gli ambienti in cui si trascorre gran parte della giornata, dalle abitazioni all’auto e agli uffici. “Sono da considerare a rischio freddo solo i malati cronici, gli anziani e i bambini, che necessitano di una temperatura interna più calda dei 18-19°C consigliati alla popolazione di adulti, sani e lavoratori”, precisa Volpe. “Un aumento eccessivo del calore può favorire nel tempo un incremento del peso corporeo: maggiore è la temperatura e meno l’organismo è indotto a bruciare energia per riscaldarsi. Senza dimenticare poi che rinunciare alla salutare passeggiata post-prandiale, per via del clima freddo, comporta un’ulteriore diminuzione del consumo calorico”.

Inoltre, è importante umidificare le fonti di calore (termosifoni, stufe), sia in casa sia al lavoro, per contrastare la secchezza delle mucose delle vie respiratorie e l’insorgenza di mal di gola.

“Le stesse categorie a rischio freddo”, aggiunge il ricercatore dell’Spp-Cnr, “sono anche quelle più esposte alle patologie da caldo eccessivo. Anche in questo caso, non è giustificato quindi l’abuso di aria condizionata sempre più diffuso in negozi, camere di hotel e uffici, ma anche nelle abitazioni private, dove la temperatura programmata risulta ben al di sotto dei consigliati 4-6°C di differenza con la temperatura esterna”.

Gli sbalzi di temperatura eccessivi che possono essere provocati da condizionatori sono dannosi al nostro apparato respiratorio, perché provocano una diminuzione della vascolarizzazione delle mucose respiratorie e la conseguente paralisi delle ciglia che le rivestono, il cui movimento serve invece ad allontanare le infezioni.

“Se d’inverno, passando da un ambiente esterno freddo a uno caldo, viene spontaneo togliere il cappotto, non avviene il contrario in estate quando, passando dal caldo esterno a un ambiente con aria condizionata, ci si dovrebbe proteggere anche solo alzando il colletto di una polo o indossando un foulard per proteggere gola e collo” suggerisce Volpe. “In tal modo preverremmo i fastidiosi mal di gola estivi, i mal di testa o i dolori dei muscoli cervicali”. Ma soprattutto, dovremmo impostare i condizionatori nel modo giusto.

Non vanno insomma criminalizzati riscaldamenti né impianti di aria condizionata, ma occorre correggerne l’uso. Per stare meglio e risparmiare energia.
Per saperne di più: Consiglio Nazionale delle Ricerche