Un’analisi effettuata sui prezzi di 125 tipologie di prodotto in 15 punti vendita delle catene principali tra Milano e Roma ha evidenziato che, in media, solo 24 categorie sono scontate e mancano alimenti come l’olio di oliva, l’acqua e i freschi. Il trimestre anti-inflazione non sta generando sufficienti occasioni di risparmio in più rispetto a prima perché, nel frattempo, il numero delle altre offerte si è ridotto di ben il 36% in media. I prezzi dei prodotti nel carrello tricolore – quasi sempre della marca del distributore – sono effettivamente diminuiti rispetto ai mesi precedenti, ma nel 78% dei casi non sono i più economici sullo scaffale. I risultati dell’indagine di Altroconsumo.
- Trimestre anti-inflazione: sconti inferiori alle attese
- Solo nel 22% dei casi i prodotti del "carrello tricolore" sono davvero i più economici
- Carrello tricolore: dove si risparmia di più
- Offerte e sconti al supermercato: le marche più convenienti
- Tante promesse ma scarsi risultati: la misura anti-inflazione per favorire la spesa delle famiglie non funziona
Trimestre anti-inflazione: sconti inferiori alle attese
Dal 1° ottobre 2023 è in corso il trimestre antinflazione, (link in fondo alla pagina) iniziativa concordata tra governo, Grande distribuzione e produttori per offrire un paniere di beni di largo consumo, fra cui molti beni alimentari, a prezzi ribassati. Al fine di verificare l’effettivo risparmio per i cittadini, Altroconsumo ha rilevato i prezzi di 125 categorie di prodotto in 15 punti vendita di 8 catene (super, iper e discount) tra Roma e Milano, verificando quali tipologie di prodotto sono stati inseriti nel carrello e quale sia l’andamento dei prezzi rispetto al passato e rispetto alla media degli altri prodotti della categoria, non coinvolti dall’iniziativa.
Solo nel 22% dei casi i prodotti del “carrello tricolore” sono davvero i più economici
Dall’analisi emerge che il trimestre antinflazione non ha generato sufficienti occasioni di risparmio in più rispetto a prima perché, nel frattempo, il numero delle altre classiche offerte della grande distribuzione si è ridotto di ben il 36% in media. I prezzi dei prodotti nel carrello tricolore, quasi sempre della marca del distributore, sono effettivamente diminuiti rispetto a maggio/giugno di quest’anno, però nel 78% dei casi non risultano i più economici sullo scaffale. In media solo 24 categorie di prodotto beneficiano degli sconti del carrello e mancano alimenti importanti come olio, acqua minerale in bottiglia e tutto il fresco (verdura, carne, pesce freschi).
Carrello tricolore: dove si risparmia di più
Le catene a cui appartengono i 15 punti vendita visitati sono: Conad, Eurospin, Esselunga, Il Gigante, Lidl, Panorama, Penny Market, Supercoop/Ipercoop; è stato rilevato il prezzo di tutti i prodotti presenti a scaffale delle 125 categorie di prodotti più rappresentative della spesa delle famiglie italiane (le stesse utilizzate nella annuale inchiesta sui supermercati dell’Organizzazione): dai prodotti alimentari a quelli per la cura della casa e della persona fino al cibo per animali.
Prodotti in offerta, il numero è aumentato solo dell’11% rispetto ai mesi precedenti. le altre promozioni sono diminuite
Offerte e sconti al supermercato: le marche più convenienti
Il paniere tricolore sta effettivamente portando occasioni di risparmio maggiori rispetto alle normali offerte e promozioni della grande distribuzione? L’Organizzazione ha provveduto a contare i prodotti in offerta (carta fedeltà, prezzo basso sempre, promozioni a tempo e carrello tricolore) in tutti punti vendita visitati e a confrontarne il numero con quello delle promozioni presenti negli stessi punti vendita nel periodo maggio-giugno, prima del trimestre tricolore. Il numero di prodotti in promozione a ottobre rispetto a maggio/giugno è aumentato solo dell’11%: è passato da 1.860 a 2.069, cioè solo 209 prodotti in più, benché i prodotti contrassegnati dal carrello tricolore fossero ben 666. Infatti, tutte le altre promozioni – con la comparsa del carrello tricolore – sono diminuite molto di numero.
Non sempre i prodotti calmierati sono i meno costosi
Per verificare l’effettiva convenienza della promozione, sono state contate quante volte i prodotti del carrello tricolore risultassero i meno cari della categoria. Mediamente solo il 22% dei prodotti sono i meno cari dello scaffale, questo vuol dire che per il 78% delle volte è stato trovato un prodotto più economico con cui risparmiare di più che scegliendo il carrello.
Rispetto a maggio-giugno i prezzi dei prodotti inseriti nel carrello tricolore si sono abbassati nei super e nei discount del 6% e del 3%. Negli iper visitati, invece, c’è stato addirittura un aumento, del 2%. In generale, però, i prezzi di tutti i prodotti rilevati sullo scaffale (tra promozioni e non) sono aumentati rispetto a maggio-giugno: rispettivamente del 4% e del 5% nei super e negli iper, dell’1% nei discount.
È possibile consultare l’analisi completa a questo link.
Tante promesse ma scarsi risultati: la misura anti-inflazione per favorire la spesa delle famiglie non funziona
“Parte sbiadito il carrello tricolore. Nonostante le intenzioni del Governo e l’attesa mediatica suscitata, dati alla mano, sembra essere questa la sintesi dopo le prime due settimane della misura. Al momento, infatti, le nostre rilevazioni sul campo mostrano ancora una scarsa possibilità di risparmio per le famiglie italiane: se una lieve diminuzione di prezzo c’è stata, il calo ha riguardato solo i pochi prodotti inseriti nel “carrello”; inoltre, quest’ultimo non è andato a sommarsi alle promozioni già in essere e, contestualmente, vi è stato un paradossale decremento delle altre offerte.
Troppo poco, quindi, per costituire un reale supporto alla spesa degli italiani e certamente non sufficiente per determinare effetti miracolistici di abbattimento dell’inflazione generale, come recentemente affermato dal Ministro Urso. Gli indici ISTAT, pur in calo grazie principalmente agli energetici, restano ancora alti ad ottobre e le famiglie rischiano di non vedere effetti positivi ancora per settimane. – dichiara Federico Cavallo, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo – Abbiamo poi voluto sondare anche l’esperienza reale dei consumatori e la loro opinione rispetto a questa iniziativa governativa: ebbene, i cittadini stessi segnalano molte criticità, quali poca pubblicità nei punti vendita o l’esclusione di molti prodotti. Vista l’importanza della questione e il rilievo dato all’iniziativa, come Altroconsumo abbiamo deciso di aprire un osservatorio con cui continueremo a monitorarne la situazione per tutta la durata del Trimestre, per verificarne l’evoluzione e poterne valutare alla fine l’effettiva efficacia per le famiglie italiane.”
Fonte: Altroconsumo.it