Capire la personalità di un figlio

Se c’è una cosa che il genitore vuole fare è proteggere dalla sofferenza il proprio figlio, ci prova in ogni modo, ma non sempre si riesce a trovare il modo giusto per farlo. La vita, i problemi, le situazioni, il lavoro, spesso e volentieri ostacolano la realizzazione di questo desiderio. A volte siamo noi stessi che, volendo fare del bene al proprio figlio, finiamo per complicargli la vita. Ma la soluzione c’è, e a darcela è proprio l’Astrologia, la lettura della sua Carta del Cielo, anche appena nati, anticipa e ci descrive l’evoluzione che poi avrà o potrebbe avere, il temperamento di nostro figlio. Un mezzo potente che anticipa e aiuta a comprendere, chi è nostro figlio e come possiamo comunicare con lui, usando i suoi parametri di apprendimento, e non i nostri, forse giusti per noi, ma non troppo per lui? Nel podcast spunti e soluzioni che possono aiutarti concretamente.   

A cura di Franco Passarini

Il bambino e le sue innate capacità di apprendimento

Secondo una corrente di pensiero della psicologia infantile un bambino inizia a sviluppare il proprio carattere intorno ai due anni. Ce ne sono altre invece che hanno un approccio più globale, che ritengono che sin da quando il bimbo è in gestazione all’interno della pancia della mamma, riceva informazioni dall’esterno che lo aiuteranno a formare il suo carattere, o per meglio dire a maturare quelle peculiarità del carattere che lo aiuteranno o lo ostacoleranno, durante il corso della sua vita. Io propendo per la seconda tesi, perché secondo la mia esperienza e i miei studi, un bambino assorbe tutto come farebbe una spugna, sin dall’inizio della sua vita, che comprende appunto anche il periodo della gestazione.

Il nucleo famigliare come fonte di apprendimento dell’infante

Senza dover necessariamente andare a scegliere una delle due correnti di pensiero, credo risulti evidente a tutti che un bambino comunque impari velocemente qualsiasi cosa, anche quando pensiamo che non capisca, in realtà assorbe ogni aspetto, ogni parola, ogni rimprovero, ogni situazione, ogni rumore improvviso, insomma, proprio tutto dal mondo che lo circonda. Questo comporta ovviamente che se intorno a lui ci sono equilibrio, sostegno, amore e supporto, la sua personalità potrà evolvere in un modo altrettanto equilibrato e positivo, viceversa molto meno. Ma veniamo al nodo della questione, al fulcro del discorso che, come astrologo, e studioso del comportamento umano, mi vede molto coinvolto. Sono convinto, anzi so per certo, che ogni essere umano nasce con potenzialità illimitate, e con doni tanto positivi da farlo vivere felice e a proprio agio con sé stesso per tutta la vita. Questo, in teoria.

La sofferenza nei giovani è un pericolo reale per la loro salute mentale

Come sappiamo benissimo da esperienza diretta, nella realtà non per tutti è così, e dicendo non per tutti, uso un eufemismo perché i numeri dei suicidi negli adolescenti sono in crescendo in ogni parte del mondo. Basta leggere i giornali i quali sono pieni di notizie che riportano fatti sconcertanti che hanno come protagonisti adolescenti che soffrono a causa dell’insopportabile dolore che provano interiormente, per un motivo o per un altro, sino ad arrivare ai geti più estremi. Ogni genitore a questo punto può pensare: “Beh, ma questi sono casi eccezionali e non così frequenti!”. In risposta a questa ottimistica affermazione ci sono i numeri a testimoniare il contrario, che ci dicono, purtroppo, che non sono così infrequenti.

Noi siamo il risultato di ciò che abbiamo vissuto e assimilato sin dalla nascita

Ma non è questo il punto focale: il punto focale è il fatto che ogni persona che non è felice nella propria vita, non lo è a causa soprattutto di quello che ha vissuto o ha dovuto vivere nel proprio passato. Faccio solo qualche esempio: genitori in lotta, educazione troppo conciliante o troppo severa, poco adatta al carattere del figlio, divorzi, bullismo, carenza di affetto, genitori che preferiscono non vedere, che scaricano in famiglia le loro tensioni di vita, e chi più ne ha più ne metta. Altra affermazione di un genitore potrebbe essere: “Ok, ma la vita è di fatto piena di problemi che non sempre si possono evitare!”. Anche in questo caso, non potrei che essere d’accordo, se non per un piccolo particolare, che è questo: ci sono genitori e genitori, così come ci sono figli e figli, che voglio dire? Mettiamo che tu sia un genitore, e che come ogni genitore, ama il proprio figlio e pensi che ciò che è andato bene per te, vada bene anche per lui. Per molti, è quasi la regola. I fatti invece ci dimostrano il contrario, che non è la regola proprio per niente. Di fatto se il modo di vedere la vita del genitore diventa l’educazione che vuole impartire al proprio figlio, che è un essere unico, e che ha il diritto ad essere se stesso secondo la sua strada migliore, allora, quel modello educativo, quel “devi essere come io penso che devi essere”, e non “devi essere te stesso nel modo migliore”, può essere sbagliata per quel figlio, magari in linea di principio può essere la migliore del mondo, ma può non esserlo per quel essere umano in particolare, quel determinato e unico essere vivente che è tuo figlio.

Ciò che va bene per te può non andare bene per tuo figlio

Faccio un esempio per chiarire il concetto. Al genitore piace il calcio, al figlio no; al genitore piacerebbe che il figlio fosse un conquistatore di cuori, magari il figlio vuole trovare l’amore vero e unico e non è interessato ad essere un conquistatore; al genitore piacerebbe un figlio più scaltro e decisionista, magari il figlio è un introverso e riflessivo, e pensa che sia importante essere giusti, più che scaltri, magari una madre vorrebbe un figlio migliore, come uomo, del proprio partner, mettendo sulle spalle del figlio responsabilità che non sono sue, e potrei continuare all’infinito. Cosa succede in questi casi? Che il genitore continua a sentirsi in diritto di insegnare i suoi principi e le sue regole di vita al figlio, ma come si sentirà il figlio? Il figlio si sentirà costretto, giudicato, poco compreso, spesso, poco stimato da un genitore che non lo capisce, che lo riprende continuamente e che lo vorrebbe diverso da quello che è. Cosa, questa, che un figlio percepisce sempre, immancabilmente, che è poi, tra le cose peggiori che può capitare ad un figlio, e cioè quello di non sentirsi stimato, sorretto, compreso dai propri genitori. Non c’è nulla al mondo di più deleterio pericoloso per un figlio di sentirsi poco stimato da quelle persone che sono per lui le più importanti figure di riferimento dall’inizio della sua vita. Spesso questa sensazione è così forte per il figlio, che continua a permanere e a fare danni anche quando il genitore è morto e sepolto da una vita, scusate la franchezza. Ecco il problema principale, ecco il fulcro della questione.

Un figlio non è un duplicato dei genitori

Un figlio non è un duplicato del genitore, ma una persona a sé stante, che, come il genitore, è unico in tutto l’universo. Quindi se un genitore vuole davvero il bene del proprio figlio, la prima cosa che può fare è impegnarsi per conoscerlo veramente per quello che è, e supportarlo, ed amarlo, non per come lui lo vorrebbe, ma apprezzandolo, sostenendolo, secondo quella che è la natura del suo bambino. Una delle più grandi sofferenze nei figli nasce proprio quando questo tipo di amore, di supporto, di accettazione viene a mancare, pur essendoci un rapporto di amore genitore figlio. È colpa del genitore? È forse colpa del figlio? Assolutamente no. Ma di fatto, se non ci conosciamo veramente per quello che siamo e non accettiamo la diversità neanche in un figlio, diventa veramente difficile mantenere un equilibrio nel rapporto genitore/figlio. 

Il nostro passato crea il nostro presente, il nostro presente crea il nostro futuro

È scontato anche che vostro figlio assorbirà ogni aspetto della vita famigliare, dell’educazione e del comportamento del genitore, anche se non lo vuole, anche quei modelli che non sono davvero giusti per lui e lo mettono in difficoltà con sé stesso, perché? Perché è vostro figlio e l’amore porta anche a farsi del male pur di piacere, pur di essere accettati. Altra domanda che ora potrei ricevere sarebbe: “Allora mi vuoi dire che è tutta colpa dei genitori se i figli non sono felici?” La risposta è ni, i fattori in gioco sono molti, sociali, culturali, ambientali, e, come figure di riferimento, man mano che un bambino cresce, non ci sono solo i genitori. Ma come i genitori, non c’è nessun altro. E, certo, dipende anche dai figli, o meglio, fino a che il figlio, piccolo, ancora segue gli insegnamenti del genitore senza fare troppe storie, sono i genitori a dettare le regole, ma, man mano che cresce, ecco che si attiva, e la palla passa ai figli, che, ribellandosi alle regole fino a quel momento assorbite passivamente o accettate gioco forza, entrano naturalmente in contrasto, creando quelle situazioni più o meno critiche che conosciamo tutti. Ma, che tu sia un tipo di genitore un po’ troppo concentrato sui propri modelli, con una visione tradizionale che vorrebbe che il figlio fosse come pensi che debba essere, oppure un genitore che vorrebbe, prima di tutto, valorizzare le specificità del proprio figlio, crescendo insieme a lui, c’è sempre molto che puoi fare, per conoscerlo veramente.

La lettura del Tema Natale può aiutarti a dare uno sguardo sul futuro di tuo figlio

E non solo: puoi conoscere le sue caratteristiche in anticipo, sino dal momento della sua nascita, e anche, esplorarle in ogni momento che avverti come critico, ancora prima che un momento critico arrivi, per imparare i modi migliori per comunicare con lui e sostenerlo. Pensa che bello, e soprattutto, quanto utile sia, conoscere in anticipo, le caratteristiche temperamentali del proprio figlio, comprensive di pregi e difetti. Cosa cambierebbe? Direi tutto, perché sapresti chi è tuo figlio, o tuo nipote, o tuo fratello, e quali potrebbero essere le criticità da superare per lui in futuro, così potresti imparare come comportarti nella maniera più corretta e giusta per lui, come supportarlo nei momenti di sconforto, come accompagnarlo lungo la strada della conoscenza di sé stesso e quindi del mondo che lo circonda, e questo, sin da subito, sin da quando è un infante. Poter sostenere i genitori che vogliono conoscere i propri figli, per aiutarli a navigare con serenità sul mare della vita è uno degli aspetti più belli del mio lavoro di astrologo. Le madri, spesso, mi contattano per conoscere il Tema Natale del loro bambino appena nato, ma anche i padri, i nonni, per fare un regalo speciale. Come pure i genitori, quando i figli attraversano fasi critiche, tanti, e questo anche, è molto bello, desiderano non solo cercare di comprendere il loro carattere profondo, e non solo ciò che vedono, ma anche come loro stessi possono migliorare la comunicazione con i figli.

In Astrologia bastano pochi dati anagrafici per avere preziose informazioni su tuo figlio

Questo è il bello dell’Astrologia: fornisce risposte che nessun altro strumento può offrire. Per fare tutto ciò mi bastano pochi dati, che sono giorno, mese, anno, luogo di nascita e l’importantissima ora di nascita, il più esatta possibile, e quando parlo di esattezza parlo di uno scarto di uno o due minuti al massimo. Lo dico perché qualche volta mi viene detto, “mi sembra sia nato tra le 8:30 e le 9:00 del mattino, va bene così?”. La risposta è no, non va bene così, l’ora deve essere il più esatta possibile. Se l’ora non è esatta, il Tema Natale coglierà ugualmente aspetti importanti, ma non tutti. Per le cose più macroscopiche, si può sempre avere comunque un quadro della situazione. Per il momento mi fermo qui, e nel ringraziarti per aver letto o ascoltato fino a questo punto, ti do appuntamento ad un altro podcast che parlerà di figli e genitori, e di come l’Astrologia sia un mezzo potentissimo per vivere più felici e soddisfatti gli uni con gli altri per tutta la vita, qualunque sia la relazione che stai vivendo, o cercando, anche quella con te stesso. Mi fermo qui.

Contattami per avere chiarimenti gratuitamente

Se sei interessato a questo argomento, puoi contattarmi mandandomi un messaggio per fissare un appuntamento. Il mio numero è il 334.6147261 oppure visita il mio sito, francopassarini.it, nella pagina contatti trovi tutti i miei riferimenti. Per iscriverti a questo podcast, e al mio canale YouTube, cerca La Via del Risveglio o Franco Passarini e lo stesso, mi troverai comunque, e non dimenticare di attivare le notifiche, per non perderti le prossime novità. Ciao e al prossimo podcast.