Agiscono sul Dna, provocandone delle mutazioni, e il loro utilizzo aumenta il rischio di cancro. Sono l’ecstasy e la cocaina, le droghe più diffuse tra giovani e atleti. È la sensazionale scoperta dei ricercatori dell’Ibba – Cnr di Pisa dopo uno studio, unico al mondo, durato oltre tre anni
L’ecstasy e la cocaina, ovvero le droghe più diffuse e consumate soprattutto dai giovani e dagli sportivi, specie del settore amatoriale, oltre a essere tossiche e creare dipendenza agiscono direttamente a livello del Dna trasformandolo e provocandone delle mutazioni. A scoprire la genotossicità di queste droghe sono stati i ricercatori del reparto di Mutagenesi e differenziamento della sezione di Pisa dell’Ibba – Cnr, Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio nazionale delle ricerche. Lo studio, durato oltre tre anni e oggetto delle tesi di laurea di Dinuccio Dinucci e Giuseppe Mauceli, è stato realizzato in collaborazione con Mario Giusiani, tossicologo dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Pisa. Giusiani, oltre a fornire il materiale per gli esperimenti, si è occupato della caratterizzazione chimico-analitica. “La cocaina e l’ecstasy si sono rivelate più pericolose di quanto sapevamo”, sottolinea Giorgio Bronzetti, responsabile scientifico del reparto dell’Ibba – Cnr.
“Queste droghe, infatti, oltre a tutti gli aspetti tossicologici, aggrediscono il Dna provocandone delle mutazioni, cioè alterando il materiale ereditario. Ciò solleva molte preoccupazioni sugli effetti che si possono avere nelle generazioni future. Inoltre”, continua Bronzetti, “se consideriamo la stretta relazione tra mutagenesi e cancerogenesi, si può affermare che tali droghe possono essere causa di neoplasie”. In base ai risultati ottenuti su sistemi submammiferi, i ricercatori dell’area San Cataldo di Pisa hanno inoltre dimostrato la stretta dipendenza che esiste tra dose ed effetto. In altre parole, l’assunzione prolungata nel tempo aumenta il danno a livello del Dna. Un pericolo questo sottovalutato dai consumatori di droghe e dai tanti atleti impegnati in sport che, necessitando una prolungata resistenza come per esempio il ciclismo, utilizzano dopanti contenenti cocaina.