In queste settimane molti italiani stanno concedendosi qualche giorno in montagna, approfittando anche dell’imminente pausa scolastica per il Carnevale. Per circolare su strade innevate o dove vige l’obbligo di dispositivi invernali, è necessario, però, osservare le norme di sicurezza degli pneumatici, che da qualche mese hanno subito degli aggiornamenti. L’ultima novità riguarda le calze da neve.
L’ultima novità infatti risale allo scorso novembre, quando, una circolare del Viminale, ha finalmente riconosciuto anche in Italia le calze da neve come “dispositivo supplementare di aderenza” e ha predisposto un decreto ministeriale che recepisce la norma UNI EN 16662-1:2020 come standard di riferimento.
Questa normativa indica che la calza sia installata in modo tale che non si sfili durante l’utilizzo, che debba aumentare di aderenza (in salita, frenata e in curva) e che debba avere un ingombro addizionale sullo pneumatico piuttosto contenuto. Inoltre, la confezione delle calze da neve deve riportare obbligatoriamente le seguenti informazioni: chi ha immesso il prodotto nel mercato Ue, il numero della norma, la tipologia di prodotto indicata nel certificato di conformità, il numero del certificato e l’ente accreditato che ha rilasciato il certificato.
Le calze rappresentano un dispositivo utile in caso di emergenza, ma che di fatto non sostituisce lo pneumatico invernale in termini di sicurezza e prestazioni, né paragonabile allo stesso per guidabilità, aderenza sui tracciati con neve e ghiaccio, e per la durata. Infatti, in caso di forte nevicata e fondo ghiacciato, se non si hanno gli pneumatici invernali, è preferibile ricorrere alle tradizionali catene da neve, da utilizzare con una velocità massima di 50km/h.
Infine, oltre alle calze da neve è possibile considerare altre opzioni, quali le tradizionali catene metalliche, gli pneumatici invernali o all season, adatti a tutte le stagioni. A questo proposito, Altroconsumo ha confrontato il funzionamento degli pneumatici estivi, di quelli invernali e di due modelli al season, valutando lo spazio di frenata in diverse condizioni atmosferiche comuni anche in pianura. Dai risultati emerge che le temperature influenzano di molto la guida: le gomme estive performano meglio delle invernali sia su terreno asciutto che bagnato a temperature miti. Infatti, dai test su strada, con temperatura dell’asfalto di 30-36° e una velocità media di 80 km/h le gomme invernali hanno uno spazio di frenata maggiore di circa 5 metri rispetto ad una gomma estiva. Anche con gli pneumatici 4 stagioni si registra uno spazio di frenata maggiore nel caso peggiore di 31 metri, oltre 5 metri rispetto alle estive. Al contrario, gli pneumatici invernali hanno una miglior performance con temperature più rigide. Dai test su strada che replica la tipica condizione invernale, con temperatura dell’asfalto a -3° e velocità media di 50 km/h, le gomme estive hanno uno spazio di frenata di 7 metri maggiore rispetto ad una gomma invernale, risultando sconsigliatissime. Le prestazioni delle gomme all season sono simili a quelle delle altre tipologie di gomme prese in analisi, se installati nelle rispettive stagioni, ma non garantiscono la stessa sicurezza in tutte le condizioni atmosferiche durante l’anno. Altroconsumo, pertanto consiglia di munirsi di due diversi treni gomme e di utilizzarli a seconda della stagione in corso con una verifica dello stato degli pneumatici da parte di un professionista. (fp)
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