Il caldo e il freddo e le risposte della mente

I sensi ci presentano una realtà che la nostra mente interpreta, poiché tutte le nostre azioni dipendono dagli impulsi che riceviamo dal mondo esterno. Capire il funzionamento dei recettori, che rispondono al caldo ed al freddo, può supportare importanti sviluppi in cambio biomedico. David Julius e Ardem Patapoutian hanno ottenuto lo scorso anno il premio Nobel per la Medicina per aver scoperto alcuni recettori alla base del tatto e dei meccanismi che regolano la percezione del freddo e del caldo.

A farci comprendere meglio cosa siano è Rosa Maria Vitale dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr: “I recettori possono essere considerati i sensori della cellula, canali di comunicazione dell’organismo con il mondo esterno. Sono strutture proteiche presenti sulla membrana cellulare, anche se non esclusivamente, in grado di captare segnali chimici e/o fisici, come la luce, la temperatura e la pressione. Non si trovano solo nelle cellule epiteliali, che costituiscono la nostra barriera esterna, sono distribuiti in tutto l’organismo. Lo stimolo provoca l’attivazione del recettore, che lo traduce in una serie di cascate di segnale che culminano nella risposta biologica. Come avviene per la percezione del caldo e del freddo, affidata rispettivamente ai recettori Trpv1 (recettore dei vanilloidi 1) e Trpm8 (recettore della melastatina 8), recettori-canale multimodali che possono riconoscere segnali di natura diversa”.

Tale capacità riflette la complessità della percezione sensoriale. I recettori possono rispondere a stimoli normalmente attribuiti a sensi diversi, per esempio il tatto e il gusto. “Il Trpv1 veicola sia la sensazione tattile del caldo sia quella gustativa/olfattiva della piccantezza. In assenza di stimoli, il canale è chiuso, mentre l’arrivo di un segnale lo induce ad aprirsi. Questo diventa permeabile a cationi, e produce un ingresso selettivo di ioni all’interno della cellula”, spiega la ricercatrice. “Il flusso di ioni si traduce in impulsi elettrici che si propagano lungo le fibre sensoriali, fino ad arrivare al cervello, che li interpreta mettendo in atto meccanismi di compensazione: se abbiamo caldo, il nostro organismo reagisce abbassando la temperatura con la sudorazione e la vasodilatazione, se abbiamo freddo, si riscalda con i brividi e la vasocostrizione, allo scopo di mantenere stabile la temperatura corporea”.

Questi recettori sono importantissimi in campo biomedico per diversi aspetti. “Sia il Trpv1 sia il Trpm8 rappresentano importanti bersagli farmacologici per il trattamento del dolore cronico e neuropatico, dell’infiammazione, ma anche di disturbi neurologici e psichiatrici quali l’epilessia e l’ansia (Trpv1) e il cancro (Trpm8)”, conclude Vitale.

Fonte: CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche