Il servizio di Farmacovigilanza e Fitovigilanza dell’Università di Firenze e il Centro di riferimento per la Fitoterapia della Regione Toscana, mettono in guardia contro i rischi di assumere integratori e prodotti vegetali di dubbia provenienza. Una ricerca nazionale è in corso per garantire la sicurezza dei cittadini che usano integratori e fitoterapici.
Le ultime segnalazioni di integratori vegetali contaminati con farmaci, riferite anche dalla stampa di oggi, non sono casi isolati. Il più recente è quello dell’estratto di noce contaminato con un derivato del sildenafil (più noto col nome commerciale di VIAGRA), di origine cinese e commercializzato in tutta Italia da una ditta di Prato, ma è storia recente anche anche la contaminazione con sibutramina di un lassativo vegetale che è costata la squalifica al calciatore della Fiorentina Adrian Mutu.
Il dott Alfredo Vannacci, ricercatore del Centro di Farmacovigilanza e Fitovigilanza dell’Università di Firenze afferma: “Non sono pochi i casi di contaminazione che si sono verificati in Italia negli ultimi anni. Il nostro centro ha avuto modo di studiarne diversi, alcuni dei quali hanno anche avuto conseguenze gravi per i pazienti”. Il dott. Vannacci coordina infatti una ricerca nazionale finanziata dal Ministero della Salute con un fondo per i giovani ricercatori che ha lo scopo di definire efficacia e sicurezza dei prodotti a base di erbe, in particolare di quelli della Medicina Tradizionale Cinese. “In collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ci siamo posti innanzitutto l’obiettivo di capire quanti pazienti utilizzino questi prodott i e quanti medici li prescrivano. In una seconda fase condurremo una serie di analisi di tipo epidemiologico, clinico e di laboratorio che ci forniranno importanti informazioni sull’efficacia e sulla sicurezza dei prodotti a base di erbe. La ricerca avrà una durata di tre anni”.
Lo scopo è quello di garantire ai cittadini la possibilità di assumere prodotti di origine vegetale minimizzando il rischio di andare incontro ad effetti nocivi. “Affidarsi a professionisti qualificati è l’unica soluzione possibile” aggiunge il dott. Fabio Firenzuoli, responsabile del Centro di Riferimento per la Fitoterapia della Regione Toscana, che collabora con la Farmacovigilanza di Firenze. “Molti, continua Firenzuoli, sono i pazienti che si rivolgono ai prodotti naturali perchè immaginati più sicuri dei farmaci di sintesi, e tante volte sono non solo sicuri ma anche efficaci e vantaggiosi.
I problemi possono sorgere con il fai-da-te, o andando a raccogliersi le erbe nei campi oppure affindandosi a Internet o altri canali non ufficiali”. E’ indispensabile sentire sempre l’opinione di un esperto, o, nel caso in cui i rimedi naturali vengano assunti per una malattia specifica, sempre la prescrizione un medico fitoterapeuta . “Prodotti naturali adulterati insidiano prima di tutto la salute del paziente, oltre al suo portafoglio, ma anche la professionalità di tante aziende, dei medici, dei farmacisti e degli erboristi che da sempre conducono il loro lavoro con molta serietà” conclude Firenzuoli.
“Anche il problema della formazione degli operatori non può essere sottovalutato” aggiunge il Prof Alessandro Mugelli, Direttore del Dipartimento di Farmacologia dell’ateneo fiorentino, “molti medici e farmacisti non hanno conoscenze specifiche in questo settore. L’Università degli Studi di Firenze è da tempo in prima linea per garantire una formazione adeguata agli operatori sanitari nel settore delle medicine non convenzionali. Da anni vengono organizzati dei corsi specifici e dal prossimo anno accademico sarà organizzato un Master di due anni in Medicina Naturale che affronterà, tra i vari argomenti, anche la Fitoterapia Clinica e la Medicina Tradizionale Cinese, con lo scopo di fornire informazioni di alto livello a medici, farmacisti, erboristi e a tutte le figure sanitarie interessate.”