“Prego, si accomodi, prendiamo l’impronta del piede”. Ad accogliere i clienti con questa frase consueta agli ortopedici saranno presto anche i commessi dei negozi di scarpe. Bandita la fatica di misurare le calzature, il cliente sceglierà dalle vetrine il modello di grido e lo farà confezionare su misura dopo aver deposto una orma digitale. È il rivoluzionario modo di produrre ed acquistare calzature annunciato dal Progetto europeo EUROShoE coordinato dall’Istituto di tecnologie industriali e automazione (Itia) del Cnr, i cui risultati sono presentati durante la Conferenza: EUROShoE final results presentation. Design & Mass Customization Laboratory in corso presso il laboratorio dell’Itia-Cnr di Vigevano.
Il Progetto ha già sfornato una collezione di scarpe realizzate nel laboratorio Cnr, prototipo del “calzaturificio” del futuro, dove l’hi- tech va a braccetto con la perizia artigianale. Qui è stato messo a punto un sofisticato sistema costituito da macchine che rilevano ed elaborano l’immagine digitale del piede, adattano a questa il design del modello, tagliano ed assemblano tutte le componenti della manifattura.
“Tecnologie di produzione innovative, elevata qualità del design e dei materiali, comfort e, soprattutto, costi ragionevoli” dichiara il prof. Francesco Jovane, direttore dell’Istituto Cnr “sono i passaggi obbligati attraverso i quali rilanciare il made in Italy, oggi minacciato dal mercato dei paesi emergenti” .
Sono i piccoli e medi calzaturifici i principali destinatari di questo sistema grazie al quale potranno immettere sul mercato una produzione limitata, ma allo stesso tempo competitiva nei costi. “I risultati del progetto EUROShoE rispondono a queste esigenze” continua Jovane “ed hanno dimostrato che è possibile una fruttuosa collaborazione tra istituzioni a livello nazionale ed europeo, enti di ricerca, università da una parte, e il mondo dell’industria dall’altra”. E Vigevano, centro cardine del settore calzaturiero, rappresenta un luogo d’eccezione dove realizzare il circolo virtuoso tra innovazione, trasferimento dei risultati e crescita economica.
Il laboratorio dell’Itia come impianto pilota del nuovo modello industriale, intende spostare l’attenzione dal prodotto di massa all’utente che guida il processo di realizzazione. Al momento è possibile farsi fare una scarpa su misura non solo al Cnr, ma anche al Micam di Milano (18-22 settembre 2004) e, tra breve, presso il Museo della scarpa di Vigevano e la Federcalzature di Trieste. Ma come dovrebbe avvenire la distribuzione su larga scala di questo accessorio così trendy?
“I negozi avranno a disposizione una piattaforma di vetro fornita di quattro videocamere che rilevano in algoritmi la forma del piede. In questa fase” spiega Claudio Boër, direttore del progetto “possono essere evidenziati anche alcuni problemi ortopedici. Tali informazioni vengono inviate all’azienda che elabora l’immagine e realizza la scarpa ideale”.
Addio a magazzini stracolmi di scatole e alle rimanenze di stagione, sempre difficili da smaltire. Così le scarpe si acquisteranno una per volta. “Tale sistema” continua Boër “consente di evitare anche lo spreco di pelli, materiali sintetici, vernici, colle, con benefici sull’impatto ambientale”.
Ma EUROShoE non finisce qui. I suoi risultati saranno sviluppati nel progetto europeo “Cec Made Shoe” che realizzerà una scarpa al 100% ecologica. Mai il piede è stato così…. coccolato.