Presto con le previsioni del tempo avremo anche le previsioni della salute. A renderlo possibile è una ricerca condotta dall’Istituto di biometeorologia del Cnr di Firenze, che consente di mettere in relazione alcuni malesseri con l’andamento del tempo atmosferico.
Oggi la meteorologia ci allerta quando sono in arrivo perturbazioni particolarmente violente, temperature eccessivamente basse o caldo soffocante. Tra breve però i meteorologi, in collaborazione con il settore medico, potranno dare, oltre alle notizie sul tempo, anche quelle sui malanni in agguato, consentendoci di prevenirli. “Stiamo mettendo a punto un sistema informatico in grado di dare indicazioni sulle possibili conseguenze che un certo tempo atmosferico può avere sulla salute dell’uomo – spiega Laura Bacci dell’Ibimet, Istituto di biometeorologia del Cnr di Firenze -. I nostri studi sono partiti prendendo spunto da esperienze consolidate negli Stati Uniti, dove si valutano le condizioni di disagio della popolazione collegate alle condizioni meteorologiche, e dopo aver identificato interessanti relazioni tra i parametri atmosferici e alcune patologie cardiovascolari e malattie respiratorie. Il sistema – prosegue la ricercatrice del Cnr – prevede l’integrazione delle previsioni relative a temperatura, umidità e vento con alcuni indici di disagio”.
Il progetto, svolto dall’Ibimet in collaborazione con il Lamma, Laboratorio di meteorologia e modellistica ambientale della Regione Toscana e il Centro interdipartimentale di bioclimatologia dell’università di Firenze, prevede la messa in rete delle informazioni, che potranno così essere consultate dagli utenti di Internet.
Basterà fare un clic sul proprio computer per sapere se, uscendo di casa, proveremo condizioni di disagio causate da tempo freddo e asciutto, magari con presenza di venti tesi, o se invece i malesseri saranno dovuti a condizioni di freddo e alta umidità.
Nel primo caso sarà segnalato il rischio di andare incontro a infiammazioni della gola e, più in generale, delle vie aeree e saranno consigliate le precauzioni del caso. Nella seconda ipotesi, invece, che determina un problema di termoregolazione, saranno fornite indicazioni di tipo mirato alle categorie più a rischio – anziani e bambini piccoli – che hanno per loro natura maggiori problemi nel mantenere costante la temperatura del corpo. “Il progetto – conclude la ricercatrice – prevede, inoltre, soprattutto in condizioni meteorologiche ad alto rischio per la salute della popolazione, l’invio alle strutture sanitarie di segnalazioni del possibile aumento di ricorsi all’assistenza medica per patologie cardiorespiratorie, quali infarto e angina pectoris”.