Arriva l’influenza

Come tutti gli anni in questo periodo torna a trovarci una fastidiosa vecchia conoscenza: l’influenza. Il tipo di influenza che ci colpirà quest’anno è stata chiamata “Panama” e, secondo le prime stime, colpirà circa 5 milioni di italiani.

Dunque sarà più potente dell’anno scorso, con sintomi peggiori e maggior diffusione. I ceppi virali responsabili di “Panama” sono tre: A-H3N2 (origine Mosca), A-H1N1 (Nuova Caledonia) e B/Hong Kong. Solo quest’ultimo è “nuovo”, mentre gli altri due ceppi sono già da tempo conosciuti. L’andamento dell’epidemia influenzale dipenderà da quale di questi tre virus avrà la meglio sugli altri due. L’influenza, comunque, non è ancora arrivata e i disturbi che in questi giorni colpiscono una buona parte della popolazione sono solo forme parainfluenzali, per lo più dovute ad adenovirus. I sintomi di “Panama” saranno ben più importanti, con febbre oltre i 38 gradi, problemi respiratori, brividi, sudore, stanchezza generale. Secondo il Ministero della Salute l’arma migliore per evitare l’influenza rimane sempre la vaccinazione. Il vaccino contro il virus “Panama” è già arrivato nelle farmacie e le vaccinazioni cominceranno a metà ottobre. Il vaccino è consigliato negli anziani oltre i 64 anni, per i malati cronici, per i bambini immunodepressi e asmatici. Inoltre non ha controindicazioni né effetti collaterali ed è gratuito presso le Asl per le categorie a cui è raccomandata la prevenzione.

Cade un mito: la lunghezza del piede e del pene non sono correlate!
Due scienziati inglesi sono giunti ad una sconcertante verità: non c’è nessuna relazione tra la lunghezza del pene e la misura delle scarpe. Il mito è stato dunque sfatato, grazie ad un meticoloso lavoro di misurazione svolto in un ambulatorio urologico. Non potendo avere le misure dell'”organo” in erezione, gli studiosi si sono accontentati della misura del pene allungato con delicatezza. Grazie alla raccolta dei dati di più di 100 malcapitati i ricercatori hanno constatato che dalla misura delle scarpe non si può in alcun modo prevedere la lunghezza degli attributi di un uomo… ma i nostri eroi non si arrendono. “Deve esserci una parte del corpo in stretta correlazione con la misura del pene” affermano. Le prossime misurazioni riguarderanno il palmo della mano, la lunghezza delle dita e le dimensioni del naso… insomma, la ricerca continua!

Bimbi in fasce… almeno per la notte
Un nuovo studio condotto presso la University of St. Louis, nel Missouri, afferma che reintrodurre l’antica pratica di fasciare i bambini appena nati potrebbe essere un modo per i ridurre il rischio di SIDS, ovvero la sindrome da morte improvvisa del neonato. Gli autori dello studio hanno infatti osservato che i bambini, una volta fasciati, hanno la tendenza ad addormentarsi in posizione supina; questa è la posizione migliore per scongiurare il rischio di SIDS. Grazie alle fasce si è osservato che anche i neonati che normalmente si addormentano a “pancia sotto” modificano le loro abitudini dormendo in modo più sano e sicuro. Fasciare i bambini nei primi mesi di vita per ridurne i movimenti era una consuetudine praticata universalmente fino al diciottesimo secolo. Successivamente è stata abbandonata perché si è osservato che poteva portare a problemi di respirazione e, in alcuni casi, alla morte per la pressione esercitata dalle fasce sulle pareti toraciche dei neonati. Inoltre si era notato che le fasciature potevano causare problemi allo sviluppo delle articolazioni dell’anca. Per questi motivi gli studiosi hanno condotto la loro ricerca apportando alcune modifiche al modo di fasciare i bambini: le fasciature utilizzate sono state lasciate aperte sui fianchi ed è stato scelto un tessuto molto leggero che favorisce la traspirazione cutanea e non impedisce i movimenti respiratori del torace. Fasciare i neonati è ancora una pratica diffusa nell’Europa dell’est, nel Medio Oriente, in Asia, in Sud America e tra i nativi americani del Nord America; in tutti questi paesi l’incidenza di SIDS è praticamente nulla.