Antartide: iceberg in rotta di collisione

Iceberg in rotta di collisione verso il Ghiacciaio Drygalski in Antartide. Le immagini da satellite delle Agenzie Spaziali Europea e Americana (ESA e NASA) stanno dando un grande risalto alla possibile collisione fra le masse di ghiaccio dell’iceberg denominato B15 A (circa due milioni di tonnellate) e della Lingua del ghiacciaio galleggiante Drygalski (600 tonnellate).

L’area della collisione è quella di Baia Terra Nova (Mare di Ross, Antartide), dove è presente la Base italiana “Stazione Mario Zucchelli” del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica.
In caso di collisione fra la Lingua Drygalski e l’iceberg B15A, i ricercatori italiani avranno la possibilità di studiare in diretta i processi che regolano l’interazione fra i principali motori del sistema climatico (criosfera, atmosfera, idrosfera), utilizzando le infrastrutture a Baia Terra Nova del PNRA (Stazione Mario Zucchelli e nave ITALICA) gestite dal Consorzio per l’attuazione del PNRA S.C.r.l. (che è costituito da ENEA, CNR, INGV ed OGS). I risultati di questi studi saranno molto utili per i modelli previsionali sui cambiamenti climatici.
Attualmente l’iceberg è ancorato ai bassi fondali presenti fra le isole di Beaufort e Franklin (Figura 1).

Il movimento e la possibile collisione con il Drygalski dipendono dall’interazione fra le maree, le correnti marine e la morfologia dei fondali marini. La Lingua Drygalski è la parte galleggiante del Ghiacciaio David, che drena una porzione della Calotta Antartica grande quasi quanto la superficie dell’Italia (225.000 km2); ha una velocità di avanzamento di 700 m all’anno e uno spessore compreso tra 200 m e quasi 2000 m. L’iceberg B15A ha una superficie di 3000 km2 (con una superficie grande quanto la Valle d’Aosta); si tratta di una porzione di un altro iceberg (il B15) di dimensioni molto più estese (295 km per 37 km, 11.000 km2, con uno spessore del ghiaccio compreso fra i 200 e i 350 m) che si è staccato nel 2000 dalla Piattaforma di Ross. Questo iceberg originario si è andato via via rompendosi in vari frammenti, alcuni dei quali si trovano ancora vicino alla base americana di McMurdo. Il più grande iceberg mai osservato in Antartide fu avvistato a largo del Mare di Ross dalla nave americana USS Glacier nel 1956; presentava una superficie di circa 31.000 km2 (335 x 97 km), più esteso del Belgio.

Le ricerche effettuate hanno permesso di ricostruire la storia del Drygalski durante l’ultimo secolo a partire dalla prima esplorazione effettuata dal Capitano Falcon Scott del 1904. Questi dati mostrano che il distacco di iceberg avviene mediamente ogni 50 anni, l’ultimo distacco è avvenuto fra il 1956 e il 1957 (probabilmente a causa di una tempesta), con una riduzione della lunghezza della lingua di circa 44 km (Figura 2). Baia Terra Nova è un ampia insenatura del Mare di Ross, che si estende per un centinaio di chilometri a nord del ghiacciaio Drygalski. In questa baia avvengono importanti scambi di energia fra le masse d’aria, le acque oceaniche e la calotta di ghiaccio, con la formazione di acque oceaniche fredde e dense. Queste masse d’acqua oceaniche sono il motore della circolazione oceanica globale che innesca il trasferimento di calore tra le aree equatoriali ed i poli.

La singolarità di Baia Terra Nova consiste nel rimanere sgombera dai ghiacci marini anche durante l’inverno australe, grazie alla sinergia fra la Lingua Drygalski e i forti venti gelidi (oltre 200 km orari) che soffiano dalla calotta. I venti sospingono il ghiaccio marino in formazione verso il largo mentre il Drygalski forma una barriera ai ghiacci marini sospinti dalle correnti marine meridionali. In tal modo Baia Terra Nova rimane completamente libera dai ghiacci marini e ciò permette un forte scambio termico fra le acque oceaniche e le masse d’aria gelide provenienti dalla calotta.
Baia Terra Nova è una delle più importanti “fabbriche di ghiaccio marino” dell’intero Antartide. Pur rappresentando solo l’1% dell’intero Mare di Ross, produce dal 10% al 30% del ghiaccio marino dell’intero Mare di Ross. La Lingua Drygalski regola la dimensione massima della Baia e quindi la produzione del ghiaccio marino e lo scambio di energia e materia fra atmosfera/oceano/ghiaccio.

Fonte: Programma Nazionale di Ricerche in Antartide