Acquisti e pagamenti
“Gentile dott. Festelli, mi chiamo Isadora e le scrivo da Cagliari. Nel mese di Novembre 2000 ho stipulato un contratto con una finanziaria tramite un rivenditore di mobili sempre di Cagliari, al quale mi sono rivolta per l’arredo del mio appartamento. Il pagamento dei bollettini ha avuto inizio nel mese di Gennaio 2001, mentre la merce doveva essere consegnata nel Febbraio 2001 come pattuito con il rivenditore. Purtroppo però parte della merce mi è stata consegnata con notevole ritardo, e cioè nel mese di Aprile 2001. Il rivenditore però non mi ha consegnato parte della cucina (Cappa, maniglie pensili, scolapiatti) e come avrà capito la mia cucina e a pezzi! Quando telefono al rivenditore pur essendo in ufficio non risponde alle mie telefonate e quando lo fa mi dice sempre che il ritardo nelle consegne non è responsabilità sua. Cosa devo fare per avere tutta la merce e la cucina ultimata? Mi sono rivolta alla finanziaria che ha sollecitato più volte il rivenditore ma senza risultato. Come posso avere poi la ricevuta fiscale dell’anticipo sui mobili £ 10,000,000 dato che i signori non mi hanno dato niente se non un foglio con l’importo da me versato con il timbro della loro ditta?”
Male ha fatto ad iniziare i pagamenti prima della consegna integrale dei beni acquistati. Innanzitutto occorre scrivere una raccomandata di costituzione in mora al venditore intimandogli di consegnare ed installare quanto promesso in vendita. Se costui non provvederà dovrà necessariamente rivolgersi ad un legale o associazione di consumatori.
“Come utente di Tele2 Italia Spa, cinque mesi fa ho richiesto l’invio di un telefono cordless in offerta all’epoca ad un certo prezzo. A tutt’oggi la società Tele2 non ha ancora provveduto ad inviarmi l’oggetto della richiesta ma in compenso pretende il pagamento di una fattura comprensiva del prezzo del telefono richiesto + il traffico telefonico da me effettuato. Domanda: devo pagare quella fattura? Posso pagare solo l’importo del traffico effettuato scorporando il costo del telefono mai ricevuto? È normale che qualcuno ti chieda di pagare un servizio che non ti ha mai fornito? Come devo comportarmi?” Gino
Non paghi assolutamente per intero la bolletta. Provveda al pagamento del traffico telefonico tramite bollettino postale in bianco nel quale riportare il n. di c/c postale di Tele2. Scriva immediatamente una raccomandata A.R. alla Tele2 facendo presente che non ha ricevuto il cordless segnalando che provvederà al pagamento non appena riceverà l’apparecchio.
“Buonasera mi chiamo Elena e ho un piccolo negozio di cartolibreria vicino a Bologna, un mio rappresentante, nel fare un ordine scolastico a lungo termine (si fa verso gennaio, consegna a meta anno e pagamento in novembre) ha aggiunto di sua spontanea iniziativa e non richiesto da me, alcuni articoli in più, io non guardavo sempre tutte le cose che segnava ma mi sono accorta della cosa dopo parecchio tempo, così quando oggi è arrivato quell’ordine di cose mi sono rifiutata di riceverlo, spiegandone i motivi, mi chiedevo se è possibile che mi costringano ugualmente a prendere quella merce, io sinceramente, per una questione di correttezza che non c’è stata mi sono rifiutata e continuerò a farlo”. Elena
Non mi è chiaro se l’ordine è stato da lei sottoscritto o meno. Ovviamente se come immagino è stato sottoscritto sarà difficile provare che quanto contenuto nel documento non corrisponde alla sua volontà, sarebbe utile sapere se ci sono dei testimoni. Comunque ritengo indispensabile che lei si rivolga ad un legale.
Eredità e successioni
“Mio suocero è defunto qualche mese fa. Mia suocera a questo punto vorrebbe acquistare una casa nuova e vendere quella in cui risiede attualmente, (erano in comunione dei beni e la casa era intestata ad entrambi). Inoltre, è presente anche un figlio minorenne, ed in totale gli eredi sono tre (moglie e due figli). Un possibile acquirente ha lasciato come caparra presso l’agenzia immobiliare mandataria per la vendita della casa una somma rilevante, senza che però mia suocera abbia firmato alcun compromesso di vendita. Dato che mia suocera vorrebbe prendere ed utilizzare i soldi attualmente lasciati presso l’agenzia immobiliare (l’agenzia è concorde) e dato che la successione non è ancora stata fatta, né tanto meno avviata, possiamo pretendere che quei soldi non vengano utilizzati fino al momento di successione avvenuta? Se un giudice tutelare può garantire i diritti del minore, chi può garantire i nostri diritti? E possibile inoltre imporre a mia suocera di versare al figlio maggiorenne la quota a lui spettante, qualora lei non lo facesse?” Grazie, M.
Essendoci un minore è necessario un inventario perché il minore non può accettare puramente e semplicemente l’eredità. Occorre affrettare tale operazione e presentare la denuncia di successione. Nulla in contrario che sua suocera accetti pure il denaro ma potrà farlo solo per la vendita della sua porzione ereditaria. Per il minore occorrerà invece ai fini della vendita l’autorizzazione del Tribunale e non del semplice Giudice Tutelare.
“Mi chiamo Loretta ho un grosso problema per la divisione dell’eredità dei miei genitori. Io e mio fratello non ci parliamo più da anni. Dopo la morte di entrambi i miei genitori, all’apertura del testamento, risultiamo io e mio fratello gli unici 2 eredi. Adesso l’ho mandato a chiamare tramite il notaio per poter dar corso alla successione, malgrado i vari tentativi non si è presentato. Come posso fare? Inoltre mia figlia ha dei titoli di stato cointestati con la nonna a firma disgiunta.Circa 260 milioni. Quanto di questa somma spetta a Lei? Come può fare per entrarne in possesso?”
Il notaio dovrà pubblicare il testamento. Non ho capito però di quale genitore è il testamento. Una volta comunque pubblicato il testamento dovrà presentare la denuncia di successione. Se poi ci sono beni da dividere, perché potrà facilmente entrare in possesso del 50% dei contanti, dovrà promuovere una causa di divisione. Ritengo che per i titoli si possa parlare di comproprietà per cui il 50% di essi è attribuibile a sua figlia mentre il residuo cade in successione.
Problemi con i vicini
“Ho deciso di staccarmi dall’impianto centralizzato e proposto di contribuire alla manutenzione dell’impianto, ma non alle spese di gas e nemmeno all’eventuale sostituzione della caldaia: quella attuale è vecchia ed inefficiente. Mi sembra che ci siano sentenze che ammettono soluzioni di questo tipo, considerando anche il risparmio energetico: che ne pensa?”
Più che alla manutenzione invece Lei dovrebbe contribuire al consumo, ovvero al maggior consumo dovuto alla dispersione di calore per effetto del suo distacco dall’impianto centralizzato. Per calcolare tale maggior consumo è necessario consultare un tecnico del settore.
“Le espongo il problema che ho: ho un vicino che per qualsiasi lavoro di muratura che io faccio sull’immobile mi manda o vigili o carabinieri, circa un anno fa addirittura ha fatto un esposto alla procura della Repubblica, ed un tecnico del comune ha dovuto effettuare una relazione che il tutto era in regola e che c’erano tutte le richieste (DIA, autorizzazioni etc. per i lavori effettuati). Tra tutte le richieste che io ho effettuato per i lavori, ce n’è una effettuata il 13/8/1999 per dei pergolati sia sul terrazzo di proprietà di mia cognata che sulle pertinenze interne (area giardino e parcheggio auto), infatti in questa relazione fatta dal tecnico mette in evidenze di questo pergolato in cima al terrazzo (fatto con tubolari e coperto da cannucce) e che era stata fatta richiesta con una DIA il 13/8/1999. Circa un mese fa su segnalazione sempre di questa vicina ho trovato lo stesso tecnico che aveva effettuata la relazione, ponendo sotto sequestro il pergolato in ferro della pertinenza interna, dicendo che ci voleva un’autorizzazione perché una zona soggetta a vincolo paesaggistico, e quindi con tutti i risvolti del caso (penale). La mia domanda è: ma questo tecnico non entra in contraddizione, in quanto il pergolato interno essendo infossato, staccato dal fabbricato, e su delle pertinenze non altera sicuramente né i prospetti né cambia destinazione uso né aumenta i volumi, a differenza del pergolato sul terrazzo che sicuramente altera i prospetti? Posso sollevare questo caso in tribunale con il rischio di coinvolgere anche mia cognata (proprietaria del pergolato sul terrazzo)?”
Per fornire il parere richiesto dovrei essere il suo difensore e conoscere in modo approfondito la problematica. Le consiglio di rivolgersi immediatamente ad un legale.
A cura dell’avv. Marco Festelli