L’acqua costituisce più del 70% del peso corporeo del neonato e circa il 60% dell’adulto. È contenuta nei muscoli, nel sangue e all’interno delle singole cellule dell’organismo; gli uomini in percentuali maggiori a causa del loro maggiore sviluppo della massa muscolare rispetto al tessuto adiposo a basso contenuto idrico, più sviluppato nella donna.
“L’acqua è indispensabile per le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo”, spiega Gianvincenzo Barba, dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino. “E svolge un ruolo essenziale in numerosi processi fisiologici; digestione, assorbimento, eliminazione delle scorie metaboliche, regolazione della temperatura corporea, ecc.. Tali funzioni in caso di disidratazione risultano compromesse”.
A questo stato patologico sono particolarmente esposti i bambini, in conseguenza del loro elevato metabolismo, ma anche gli anziani, per la loro tendenza a un limitato consumo di acqua, dovuto a uno scarso senso della sete. Gli stati di disidratazione in età avanzata provocano rischi maggiori, poiché compromettono le capacità fisiche e mentali dell’organismo.
“Il fabbisogno di acqua è di 2-2.5 litri al giorno e il bilancio tra ‘entrate’ e ‘uscite’ deve essere mantenuto con estrema precisione”, chiarisce Barba. “A determinare tale necessità sono le perdite di liquidi che avvengono costantemente attraverso le urine (1.300 ml/giorno), le feci (150 ml/giorno), la sudorazione e la respirazione (600-1.000 ml/giorno), questa variabile in base a temperatura ambientale, corporea e grado di attività fisica. Per sopperire a quest’esigenza occorre assumere acqua attraverso le bevande (mediamente 800-2000 ml al giorno) e gli alimenti (500-900 ml al giorno); una parte di acqua (circa 300 ml/giorno) poi è prodotta dallo stesso organismo nel corso dei processi metabolici”.
Contengono acqua in abbondanza diversi alimenti: frutta, ortaggi, verdura e latte (85%), pasta cotta, carni, uova e formaggi freschi (50-80%), pane e pizza (20-40%), biscotti e fette biscottate (meno del 10%). Olio e zucchero ne sono invece privi.
Il ricercatore dell’Isa-Cnr conclude fornendo alcuni semplici consigli: “È bene non aspettare la sete per bere e assumere 1,5-2 litri di acqua al giorno evitando l’assunzione concentrata in pochi momenti della giornata, ad esempio ai pasti. Gli anziani in particolare devono abituarsi a bere frequentemente nell’arco della giornata anche quando non avvertono lo stimolo. È preferibile, infine, bere essenzialmente acqua, perché le altre bevande contengono sostanze caloriche o nervine che possono avere effetti indesiderati sull’organismo”.
(Fonte: Almanacco della Scienza)
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