Eredità e donazioni – L’Avvocato risponde

Eredità e donazioni
“Siamo tre figli proprietari ciascuno del 11% di due proprietà e mio padre del 66%. Nostro padre del 1995 si è risposato senza comunione dei beni, la domanda che vorrei farle è:
– è vero che se oggi nostro padre avesse intenzione di donarci la sua parte questo atto sarebbe inutile?
– Questa donna cosa avrà come parte di proprietà se nostro padre morisse?
– Quale sarebbe la soluzione ideale per risolvere tale problema?” S.

Perché la donazione sia inattaccabile è necessario rispettare la quota legittima spettante al coniuge, nel caso in cui ovviamente Vostro padre muoia prima della moglie. La determinazione della quota legittima va fatta in base alla consistenza del patrimonio al momento dell’apertura della successione e non si può certo fare oggi. È però vero che sicuramente Vostro padre non può donarvi tutto quello che ha perché il coniuge superstite, nel caso si verifichi il nefasto evento, può ridurre la donazione sino a reintegrare la propria quota legittima. Ritengo che questo non sia un problema. La “diseredazione” totale del coniuge non è ammessa nel nostro sistema giuridico.

Ricambio d’aria nei locali pubblici
“Un mio amico sta per aprire un ristorante in un locale in affitto. A detta del proprietario, il locale possiede un impianto con le caratteristiche idonee per una corretta aspirazione del fumo. Il mio amico ritiene invece che l’impianto presente non sia sufficiente per svolgere tale compito; per questo motivo vorrebbe migliorare le prestazioni di tale impianto. Il problema nasce dal fatto che il proprietario, non ritenendo opportune queste modifiche, non vuole sostenere le spese per questo tipo di lavoro, demandandole tutte a carico del mio amico. La mia domanda è la seguente: esiste qualche legge che regola e impone dei limiti da rispettare per il ricambio di aria nei locali pubblici, come può essere un ristorante, in funzione della metratura?” Alessia

È meglio chiedere un parere preventivo alla A.S.L. Ci sono in materia delle direttive delle singole ASL e del Ministero della Sanità.

Indennità e ritenzione
“Egregio avv. Marco Festelli, ho rilevato un contratto di locazione per cessione di azienda; nel contratto tra i tanti articoli, il n. 14 dice che l’immobile è locato ad escluso uso commerciale all’ingrosso e minuto; l’art. 15 dice che il conduttore non avrà contatti con il pubblico e degli utenti. Di fatto, la ditta precedente sin dall’inizio ha espletato vendita al pubblico e specialisti con prevalenza ai privati con registratori di cassa, e così anche in seguito, e di cui la locataria era al corrente in quanto frequentava il locale quasi periodicamente visto che abitava sopra l’immobile e faceva visita al precedente conduttore. Chiedo: spettano l’indennità di avviamento e il diritto di ritenzione?” Vittorio

Il contratto è quanto meno ambiguo. Ritengo però che data la previsione dell’articolo 15 e quanto di fatto mi è stato illustrato sia dovuta al locatore l’indennità di avviamento. Se il proprietario non paga l’indennità di avviamento ogni azione esecutiva tesa ad entrare nel possesso del bene è improcedibile.

Locazione commerciale
“Mia madre ha dato in locazione un piccolo locale uso commerciale per la modesta somma di £ 100.000 al mese.Vista l’esiguità dell’importo, il contratto non è stato registrato. Adesso mia madre ha chiesto al conduttore del locale di restituirgli le chiavi poiché lo vuole a disposizione per utilizzarlo come magazzino. Il conduttore non vuole andare via (è ovvio poiché a quel prezzo dove lo trova un altro?). Cosa le consigliate di fare?”

Purtroppo la locazione commerciale ha una durata minima ex lege di 6 anni. Quindi ogni durata minore anche se pattuita tra le parti è illegittima. Le consiglio di provvedere alla registrazione del contratto perché senza quella non si potrà neanche procedere con un eventuale sfratto per morosità.

Un quesito doppio di natura fiscale
“L’acquisto di un box pertinenza dell’abitazione principale, da diritto alla detrazione d’imposta per il valore di costruzione se sono stati eseguiti adempimenti a monte dell’acquisto (invio lettere all’amministrazione finanziaria, pagamenti tramite bonifico, ecc…) ai sensi della L. 449/97. Non riesco a comprendere, dalla citata legge come sia possibile per un acquirente di prima casa con annesso box che ha stipulato un contratto di mutuo per il pagamento degli immobili (casa e box), di aver predisposto una procedura separata per il pagamento del solo box (valore di costruzione, non valore d’acquisto), con raccomandata all’amministrazione finanziaria. Secondo caso: se il box (costruito ad esempio 15 anni prima) fosse acquistato da privato, per essere destinato a divenire pertinenza dell’abitazione principale? Forse trovo le procedure ed il comportamento da tenere nei casi sottoposti in qualche circolare chiarificativa del Ministero delle Finanze collegata alla Legge sopra descritta?” Marco

Le consiglio sinceramente di rivolgersi ad un commercialista perché questa è materia che non tratto.

Separazione
“Le pongo il mio quesito essendo impreparato ad affrontare il caso. Ho deciso di separarmi e sono proprietario in divisione dei beni di un appartamento in mutuo non ancora estinto completamente, cosa succederebbe in caso di separazione? Il valore già versato sarebbe diviso tra i coniugi? E quanto di alimenti dovrei versare avendo una figlia e la consorte non avendo un lavoro regolarmente dichiarato?” Fabrizio

Se l’appartamento è intestato a lei come unico proprietario così come il mutuo, la proprietà del bene e le relative obbligazioni graverebbero esclusivamente su di lei. Per quanto riguarda l’assegno di mantenimento è il presidente del Tribunale a fissarlo tenuto conto di molte variabili. Non sono quindi in grado di fornire un parere completo. Le consiglio di rivolgersi ad un legale.

Compatibilità tra lavoro dipendente e libera professione
“Sono laureato in Economia e commercio e lavoro presso l’Enel Spa, il cui capitale sociale è controllato per una quota pari al 67% dal Ministero del Tesoro. Vorrei sapere se l’attività di lavoratore dipendente, nel mio caso, è compatibile con la libera professione. Premetto che un articolo del Sole 24 Ore di qualche tempo fa diceva testualmente: ‘La privatizzazione di certe aziende ed enti pubblici non ha modificato il regime delle incompatibilità dei dipendenti, che in certi casi è stato anche aggravato. In altri casi invece, come quelli dell’Iri, dell’Eni, dell’Ina e dell’Enel si deve ritenere che il regime della incompatibilità prevista per gli enti pubblici non sia più applicabile, poiché la trasformazione in società per azioni non è stata accompagnata da alcun richiamo alle relative disposizioni'”.

Sinceramente non ho approfondita conoscenza della materia. Le consiglio però di rivolgersi innanzitutto ad un sindacato aziendale.

Separazione
“Mi rivolgo a voi perché sono disperata e non so più dove andare a chiedere che vengano tutelati dei bambini piccoli in una separazione. per non scrivere pagine intere faccio un riassunto. abbiamo in corso una separazione giudiziale e una causa di addebito. Il giudice ha già rinviato 4 volte l’udienza per decidere sull’assegno mensile. io ricevo un assegno mensile per me e i due bambini di 3 e 5 anni di lire 1.500.000. Per necessità economica ho dovuto iniziare un lavoro in tempo pieno, il quale rende necessario una baby-sitter a 10 ore giornaliere per il piccolo (bisogna rendersi conto che fino a una settimana fa poteva stare 24 ore su 24 con me) e rende indispensabile l’uso del dopo-scuola del grande. malgrado mio ex-marito abbia a parole accordato il prezzo della baby-sitter e i costi in più del dopo-scuola, mi trovo davanti al fatto che effettivamente non paga né l’asilo né la baby-sitter a metà. Nessuno in tribunale si impegna a regolare soltanto queste cose piccole ma fondamentali per chi si trova in difficoltà economiche. Inutile rivolgermi all’avvocato in quanto anche in questo sono stata soltanto usufruita da avvocati che mandano conti spese di 10.000.000 il primo per un’attività di consulenza di qualche mese e 2 udienze, il secondo 27.000.000 (!!!!!!) per consulenza per due mesi e altre due udienze….perciò chiedere ad un avvocato per risolvere una questione di un pagamento di 400.000 lire per la baby-sitter che io non dispongo… mi costerebbe minimo il doppio soltanto la domanda…. NON SO più cosa fare… anche “minacciando” di lasciare il bambino dalla mattina del 18 (metà mese posso pagare io… poi basta) davanti a casa di mio ex-marito… non reagisce. Non paga, non trova nessun’altra possibilità per il piccolo. Io non so cosa fare… ho appena iniziato un nuovo lavoro e certo che non posso stare a casa per badare al piccolo (sono tedesca e ho i genitori in Germania, perciò nessun famigliare mi può aiutare). Nessuno ma nessuno sembra interessarsi di questi problemi… l’asilo non prende il piccolo prima di settembre.. non fa nessun sconto per il fratello.. devo pagare tutto io da sola… mi domando da che cosa dobbiamo vivere. Se mi potete dare un consiglio… a chi rivolgermi… se esistono difensori per chi non ha soldi di pagare cifre astronomiche.. se esiste la possibilità di fare qualcosa per un conto esagerato come quello dell’attuale avvocato. AIUTATEMI… vorrei tanto credere nella giustizia, ma mi rendo conto, avendo come controparte mio suocero ex-sindaco di …, tutti avvocati in famiglia, visto l’andamento della mia causa, non posso che sospettare che qui non venga applicata la legge, ma che vengano fatti favori a chi ha le conoscenze giuste. Vi ringrazio di cuore di una risposta veloce.. soprattutto nel nome di Dario e Gianni .(i piccoli) che si domandano da tempo come mai il frigo è quasi sempre vuoto, bimbi che prima erano abituati ad una vita nella quale non gli mancava NIENTE, e anzi c’era tutto in abbondanza”. B.

Effettivamente le parcelle degli avvocati mi sembrano astronomiche, anche se dovrei sapere bene che tipo di attività professionale è stata svolta. Deve a tutti i costi trovare un buon avvocato, non esoso, che la difenda. Niente posso aggiungere. In bocca al lupo.

Inquinamento acustico e agriturismo
“Abbiamo letto i suoi articoli e vorremmo rubarle un po’ di tempo ponendole un quesito. Abbiamo letto che lei si è occupato di fenomeni di inquinamento da onde magnetiche e quello che vorremmo chiedere non è proprio riguardo a questo, ma di inquinamento trattasi. Abitiamo ad Alberese all’interno del territorio del parco della Maremma…. siamo a 200mt circa dalla stazione e la ferrovia è non lontana davanti a noi. Dal 1997 abbiamo aperto un Agriturismo e diamo ospitalità a chi viene nel parco a cercare tranquillità e riposo. Però negli ultimi anni si sono intensificati molto i traffici di treni in passaggio (ROMA-LIVORNO) e le velocità dei mezzi è aumentata notevolmente e i rumori cominciano ad essere poco sopportabili soprattutto nelle ore notturne quando le persone riposano e vengono svegliate dai treni a grande velocità. Abbiamo cercato di insonorizzare le stanze, di mettere siepi… ma d’estate le persone amano dormire a finestre aperte e il rumore è elevato e questo spesso crea scontento nei nostri ospiti e quindi un grosso danno economico per noi. Cosa possiamo fare per chiedere barriere antirumore… a chi possiamo rivolgerci? Non sappiamo se questo tipo di quesiti è adatto alle sue competenze…comunque sia la ringraziamo per l’attenzione e l’invitiamo a venirci a trovare!” Lettera firmata

Il Vostro è un problema difficilmente risolvibile. Credo che sarebbe opportuno da parte Vostra chiedere consiglio all’ARPAT per la rilevazione del rumore. Ci sono poi degli ingegneri o periti industriali che si occupano di rumore, vi consiglierei di chiedere ai rispettivi ordini professionali i loro nominativi.

Servizio di leva
“Ho un amico che è partito qualche giorno fa per il servizio militare e oggi gli hanno comunicato la destinazione definitiva a Gorizia che si trova a 350km di distanza dal luogo di residenza, sulla cartolina di partenza c’era scritto gli avrebbero fatto sapere la destinazione definitiva nel raggio di 100 km di distanza dal luogo di residenza. Vorrei sapere se c’è un modo per fare l’avvicinamento al luogo di residenza come scritto sulla cartolina di partenza, se c’è qualche legge, o qualche normativa cui fare riferimento. Ad esempio lui non ha più il padre, deceduto 3 anni fa. Anticipatamente la ringrazio per l’aiuto”. Giulio

Il consiglio è uno solo: proporre ricorso al T.A.R..

A cura dell’avv. Marco Festelli

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